NEL MONDO DI TORIL, tra il mare delle Spade spazzato dal vento a ovest e le misteriose terre di Kara-Tur a est, giace il continente di Faerùn: un luogo ricco di razze e culture di ogni genere, che è dominato dalle terre degli umani, che si tratti di regni, città-stato o alleanze - di comunità rurali meticolosamente curate. Qua e là, tra le terre degli umani, spuntano i vecchi regni dei nani e le enclave nascoste degli elfi, le popolazioni degli gnomi e degli halfling assimilate nelle altre società e altre razze più esotiche. Chi va in cerca di avventura nei Reami ha solo l'imbarazzo della scelta. Le strade che collegano le città e le nazioni spesso attraversano territori infestati da briganti e predoni umanoidi. Ogni foresta, palude o catena montuosa pullula di pericoli, che si tratti di banditi in agguato, orchi e goblinoidi selvaggi o possenti creature come giganti e draghi. Ogni regione è disseminata di rovine e di caverne che si insinuano sottoterra e molti di questi luoghi custodiscono ancora i tesori di tutte le razze viventi (nonché di molte razze scomparse), che restano in attesa di avventurieri abbastanza intrepidi da farsi avanti a rivendicarli. Faerùn è un luogo ricco di storia, di racconti meravigliosi, di avventure e di magia, ma la linfa vitale della gente comune è costituita dall'agricoltura e dal commercio. Molte comunità rurali coltivano la terra per sopravvivere, mentre i Faerùniani che vivono nelle città imparano un mestiere o fanno buon uso della loro forza per guadagnare abbastanza da acquistare il cibo e le merci fornite da altri. Le notizie e le dicerie si diffondono da un insediamento all'altro tramite le carovane e le navi che trasportano merci e scorte, oppure tramite i bardi e i menestrelli girovaghi che raccontano (o inventano) le loro storie per informare e intrattenere il pubblico nelle taverne, nelle locande e nei castelli. Anche gli avventurieri contribuiscono a diffondere le notizie… nonché a crearle! La gente comune di Faerùn guarda gli avventurieri con un misto di ammirazione, invidia e diffidenza. Molti credono che chiunque sia così coraggioso da rischiare la vita per il bene di completi sconosciuti debba essere lodato e ricompensato. Ma questi avventurieri, quando riescono ad avere successo, accumulano ricchezza e prestigio personale a un ritmo che alcuni trovano allarmante. Anche chi ammira questi avventurieri per la loro energia e i loro atti di valore finisce spesso per covare qualche remora: se un avventuriero troppo avventato o ignaro del pericolo spalanca inavvertitamente le porte di una tomba, quali orrori può scatenare e quali antichi mali può riportare nel mondo? Molti abitanti del continente sanno poco o nulla delle terre che si estendono oltre Faerùn. I membri più istruiti della popolazione ammettono che Faerùn è soltanto un continente e che Toril è il nome di tutto il mondo, ma per la maggior parte della gente, che non ha alcun modo di compiere viaggi intercontinentali o esplorazioni extraplanari, "Faerùn" è già un concetto sufficientemente vasto da abbracciare. Ad eccezione dei luoghi più remoti o insulari, i Faerùniani sono abituati a interagire con membri di etnie, culture e razze diverse. Ma è soltanto nelle aree più cosmopolite che tale accettazione si estende anche alle razze umanoidi malvagie (come i goblinoidi, gli orchi e i drow), per non parlare di altre creature ancora più pericolose. Gli avventurieri tendono a essere più tolleranti e accettano esuli, reietti e membri di terre lontane in cerca di redenzione e dall'aspetto più insolito.
La Costa Della Spada e il Nord[]
La Costa della Spada, che corre dal Mare delle Spade a nord dell'Amn al Mare del Ghiaccio Mobile, è un'esile striscia di territorio dominata da alcune città-stato che commerciano prevalentemente via mare. Per chi si cura di queste cose, l'area è delimitata da Neverwinter a nord e da Baldur's Gate a sud, ma i territori più a sud e a nord non ricadono sotto il controllo di alcuna potenza influente e solitamente vengono comunque inclusi nelle mappe della Costa della Spada. In termini più generici, il Nord fa riferimento a tutti i territori a nord dell'Amn, suddivisi in due grandi regioni: le Terre Centrali Occidentali e la Frontiera Selvaggia. Le Terre Centrali Occidentali comprendono un'esile striscia di terre civilizzate che va dalle Montagne del Tramonto al Mare delle Spade, e più a nord dal tratto di territorio delimitato dai Picchi delle Nuvole e dalle Montagne dei Troll fino alla Via del Commercio. La Frontiera Selvaggia è il nome attribuito al resto dei territori inviolati o sporadicamente colonizzati del Nord, escludendo le città e i paesi principali e gli eventuali insediamenti nelle loro immediate sfere di influenza. Molte comunità, nazioni e governi del Nord possono essere raggruppati in cinque categorie: le città e i paesi che appartengono all'Alleanza dei Lord, le rocche naniche che sorgono all'interno dell'area, i regni delle isole al largo della costa, i reami indipendenti sparpagliati lungo la costa e le aree sotterranee dell'Underdark.
L'alleanza dei Lord[]
L'Alleanza dei Lord è una confederazione che riunisce i reggenti dei vari insediamenti del Nord. Il numero dei membri del Consiglio dei Lord, l'organo di governo del gruppo, cambia in base alle sorti delle città che ne fanno parte e alle tensioni politiche della regione. Attualmente, il consiglio dell'Alleanza dei Lord è composto da questi individui:
- Laeral Silverhand, Lord di Waterdeep
- Dagult Neverember, Lord Protettore di Neverwinter
- Taern Hornblade, Alto Mago di Silverymoon
- Ulder Ravengard, Granduca di Baldur's Gate e Maresciallo dei Pugni Fiammanti
- Morwen Daggerford, Duchessa di Daggerford
- Selin Ramur, Marchion di Mirabar
- Dowell Harpell di Longsaddle
- Dagnabbet Waybeard, Regina di Mithral Hall
- Lord Dauner Ilzimmer di Amphail
- Nestra Ruthiol, Baronessa delle Acque di Yartar
L'Alleanza dei Lord include le potenze mercantili più forti del Nord. Oltre a fornire supporto militare e un punto di incontro dove dirimere in modo pacifico le divergenze, l'Alleanza ha sempre agito in base a un semplice principio: le comunità unite da una causa comune e da solidi rapporti commerciali difficilmente scenderanno in guerra l'una contro l'altra. Preservando forti legami commerciali sia tra i membri interni sia con le città esterne all'organizzazione, l'Alleanza dei Lord contribuisce a preservare la pace.
Rocche Naniche del Nord[]

Le varie comunità naniche del Nord sono le eredi e le sopravvissute di Delzoun, il grande Regno del Nord di tanto tempo fa. Nonostante le costanti guerre nel corso dei secoli con gli orchi e i goblinoidi della regione e le imprevedibili incursioni dei duergar e dei drow provenienti dal sottosuolo, i nani degli scudi hanno venduto cara la pelle, sempre determinati a difendere le loro sale da ogni genere di minaccia (e, quando necessario, a riconquistarle). Le rocche sopravvissute dai tempi di Delzoun includono Mithral Hall, la Cittadella Adbar e la Cittadella Felbarr. La leggendaria città di Gauntlgrym, eretta dai nani di Delzoun e riconquistata di recente dai drow, si erge come simbolo della risorta potenza nanica nel Nord. Rocca Stoneshaft e Ironmaster sono insediamenti solitari che vigilano costantemente nel timore di minacce, effettive o immaginarie che siano. Anche Sundabar e Mirabar sono generalmente considerate rocche naniche, nonostante siano popolate essenzialmente dagli umani. Fino a poco tempo fa, molte delle rocche naniche facevano parte delle Marche d'Argento (note anche come Luruar), un'alleanza delle città di tutto il Nord che si proteggevano a vicenda. Vari disaccordi e alcuni obblighi mancati nel corso di una guerra col regno orchesco di Molte Frecce distrusse la fiducia che ancora perdurava tra i membri delle Marche e oggi il patto non esiste più. Le rocche naniche si alleano ancora l'una con l'altra e singolarmente con i reami umani vicini, ma non rispettano più alcun voto di unità con tutti i regni circostanti.
Regni delle Isole[]
Al largo della costa occidentale di Faerûn spuntano numerosi reami insulari di varie dimensioni. Il più lontano, ma forse anche quello simbolicamente più importante per il continente, è Evermeet, l'isola-paradiso degli elfi, ritenuta parte del reame divino di Arvandor. Molto più vicine sono le Ossa della Balena e Ruathym, le antiche dimore degli antenati del popolo Illuskan, e le Moonshae, dove buona parte di quello stesso popolo ora condivide le isole con i Ffolk e una branca degli elfi nota come i Llewyr. Il libero porto di Mintarn, situato nelle vicinanze, è un luogo neutrale dove i nemici possono incontrarsi senza rischi e un centro di reclutamento che offre lavoro in abbondanza ai marinai. Nonostante le sue dimensioni, la minuscola isola di Orlumbor, con la sua baia insidiosa e i suoi abili e richiestissimi carpentieri navali, costituisce una nazione a sé stante, indipendente e influente. Pirati di ogni razza e inclinazione partono dalle Isole Nelanther nei mari del sud per depredare i vascelli mercantili che seguono le rotte lungo le coste. Dopo la loro scomparsa ai tempi della Separazione, le leggendarie Lantan e Nimbral hanno fatto ritorno. Sia il rinomato centro delle invenzioni che l'isola degli illusionisti che venerano Leira si sono fatti più misteriosi che mai e sono ancora meno accoglienti nei confronti degli stranieri di quanto già non fossero prima della loro sparizione.
Reami Indipendenti[]
Tra le fortezze dei nani e gli insediamenti protetti dall'Alleanza dei Lord spuntano alcuni luoghi importanti che non hanno alcun tratto in comune tra loro, se non quello di esistere per buona parte al di fuori della protezione o della portata delle grandi potenze regionali. Perfino i luoghi più civilizzati tra questi, come per esempio Elturgard, sono soggetti nel migliore dei casi a un'inquietante tensione, suscitata dagli abitanti delle terre selvagge che si aggirano all'interno o all'esterno dei suoi confini, e sopravvivono soltanto grazie alla costante vigilanza e al continuo reclutamento di nuovi difensori. Le terre selvagge del Nord abbracciano una vasta gamma di nazioni indipendenti e luoghi degni di nota. Primi tra questi sono la grande biblioteca di Candlekeep, che ospita la più grande raccolta di conoscenze scritte di tutto Faerûn; l'imponente castello di Darkhold, di dimensioni titaniche; l'abbazia fortificata della Rocca di Helm; gli scenari di grandi battaglie come il Ponte Boareskyr e i Campi dei Morti; alcuni reami che presentano una certa sicurezza, come Elturgard e la Valle del Cervo, e il reame yuan-ti di Najara. Le terre degli Uthgardt, i paesi della Valle del Vento Gelido, le tranquille Colline Trielta, la malfamata città di Luskan e la leggendaria Cripta del Warlock, dominio del grande lich Larloch, sono tutti reami indipendenti, come anche l'Alta Brughiera, gli Artigli di Troll e la Grande Foresta. Le terre libere del Nord possono offrire molte avventure e molti pericoli, ma anche molti tesori e ricchezze. Le rovine degli antichi regni e di una miriade di insediamenti più piccoli possono nascondersi praticamente ovunque, in attesa dell'arrivo di un gruppo di esploratori che le riscopra.
L'Underdark[]
L'Underdark, un'enorme rete di caverne sotterranee che si estende per chilometri e chilometri sia nelle direzioni cardinali che in profondità, al punto di raggiungere perfino gli altri continenti, è la dimora di innumerevoli creature strane e letali. I duergar e i drow, riflessi oscuri dei nani e degli elfi, vivono in queste terre senza luce, come anche gli svirfneblin, o gnomi delle profondità. Molti abitanti di superficie non sono minacciati e nemmeno disturbati dagli abitanti delle profondità, ma di tanto in tanto alcune di queste creature si spingono fino al mondo di superficie per condurre razzie o per perseguire i loro misteriosi obiettivi. Le terre dell'Underdark che si estendono sotto il Nord includono la città svirfneblin di Blingdenstone, la città duergar di Gracklstugh e la famigerata città drow di Menzoberranzan. Anche Mantol-Derith, un avamposto commerciale dei mercanti dell'Underdark, è un luogo degno di nota.
Toril e le Sue Terre[]
Toril è un mondo vasto e meraviglioso, popolato da una miriade di razze diverse, e può vantare una lunga e ricca storia. Le conoscenze di molti abitanti della Costa della Spada, tuttavia, non si spingono troppo oltre i confini del Nord e tutto ciò che è "noto" al di fuori di Faerûn vero e proprio appartiene più al regno delle dicerie che ai fatti.
Faerûn[]

Faerûn, il vasto continente centrale di Toril, è una massa terrestre divisa da un grande mare noto come il Mare delle Stelle Cadute, o Mare Interno. Le terre oltre a Nord possono sommariamente essere divise in quelle del sud e quelle dell'est. Più ci si allontana dalla Costa della Spada e dal Nord, più le terre in questione si fanno strane ed esotiche.
Le Terre del Sud[]

Le terre a sud della Costa della Spada sono occupate da antiche nazioni, da una giungla impervia e pericolosa e da numerosi territori distrutti o trasformati da tumulti e cataclismi magici. In mezzo alle rovine e al caos di quei reami, affiorano alcune tracce di rinnovamento e di speranza, frutto dei popoli e delle civiltà più tenaci che cercano di ricostruire e rivendicare ciò che è andato perduto o di creare qualcosa di nuovo.
Amn. Questa nazione governata dai rappresentanti di cinque famiglie nobili è un luogo dove sono i ricchi a regnare, dichiaratamente e senza giri di parole. Gli abitanti dell'Amn sono mercanti esperti e spietati e credono che per concludere una transazione con successo sia lecito ricorrere a ogni mezzo, a prescindere dall'etica. Sebbene la nazione sia di gran lunga più ricca delle metropoli del nord, come Baldur's Gate e Waterdeep, la sua influenza è sminuita dalla riluttanza dei suoi reggenti a collaborare tra loro in nome dell'interesse della nazione. I membri del Consiglio dei Cinque formano un fronte relativamente compatto e severo quando si tratta di governare l'Amn, ma la loro capacità di influenzare gli eventi oltre i confini della nazione è limitata, in quanto non riescono a mettersi d'accordo sulle questioni essenziali di politica estera. Gli oligarchi hanno il controllo assoluto della nazione, ma al di fuori delle rispettive aree di competenza, le loro famiglie e le loro attività commerciali sono in competizione tra loro e con gli abitanti dei luoghi più remoti. L'uso della magia arcana è illegale nell'Amn, il che significa che gli unici incantatori autorizzati nella nazione sono i detentori di magie divine che beneficiano del sostegno e del patronato di un tempio e i fruitori di magia arcana che hanno ricevuto una ·speciale dispensa da uno degli oligarchi. L'influenza dell'oligarchia dell'Amn è talmente capillare che pochissimi crimini richiedono una punizione fisica: tra questi spiccano l'uso non autorizzato della magia arcana e le offese contro una casata mercantile del consiglio. Le altre infrazioni vengono condonate una volta che il trasgressore · ha pagato una sanzione appropriata.
Calimshan. Questa regione meridionale fu usata per lungo tempo dai geni come campo di battaglia per i loro conflitti. Ma dopo anni e anni di servitù sotto i genasi loro padroni, gli schiavi umani insorsero al seguito di un Eletto di Ilmater, inizialmente usando forme di resistenza non violente, per poi sfociare in una ribellione in piena regola dopo la sua scomparsa. Spodestarono i signori dei geni di Calimport e Memnon e scacciarono dalle città i geni rimanenti, esiliandoli nelle loro dimore elementali o nel cuore del deserto. Buona parte del Calimshan è un luogo caotico, dominato dalla ricchezza, dall'influenza politica e dal potere personale. Molti pregano che l'Eletto faccia ritorno e completi la sua opera. Altri cercano di imparare a vivere assieme senza che ci sia un genio a comandarli e ad accettare con riluttanza la presenza dei genasi nella popolazione.
Chult. Le vaste e soffocanti giungle del Chult nascondono a detta di molti grandi ricchezze minerarie, tra cui grosse gemme e vene di metalli preziosi. Le giungle pullulano di fauna e flora velenosa, ma questo non impedisce ai più intrepidi di sfidare i molti pericoli del luogo in cerca di fortuna. Alcune piante esotiche che crescono solo nel Chult sono vendute a caro prezzo sui mercati del continente. Le rovine di Mezro si ergono in mare di fronte al Calimshan, in attesa che qualche esploratore o i loro abitanti in esilio liberino la città dai non morti che la infestano e scoprano i tesori che giacciono nascosti tra le macerie. Più a est, oltre la penisola del Chult, sorgono i resti di Thindol e Samarach. Nonostante l'apparente caduta di entrambe le civiltà, Thindol è tuttora infestata dagli yuan-ti, mentre le illusioni che avviluppano i passi montani di Samarach celano al resto del mondo le attività di quella nazione.
Dambrath. Il Dambrath, situato in una calda pianura che si affaccia sul Grande Mare, è popolato da vari clan nomadi di cavalcatori umani che venerano Silvanus, Malar e in certe occasioni Seh1ne. La storia del Dambrath è caratterizzata dal dominio dei Crinti, una casta dominante di mezzo-drow, quindi non è una sorpresa che gli abitanti odierni riservino il loro odio più feroce proprio ai drow. I clan si incontrano due volte all'anno presso un sito sacro noto come le Colline dei Re, dove sono preservate dozzine di totem scolpiti. In occasione di questi raduni, ogni clan aggiorna il suo totem con il resoconto delle imprese compiute nelle stagioni precedenti. Molti Dambrathan vanno in cerca volontariamente della licantropia, in segno di riverenza verso la loro divinità preferita e come atto di onore nei confronti del loro retaggio.
Terre Elfìche Spettrali. Questa regione arida e quasi desertica a nord e a est delle montagne Muro Settentrionale che delimitano Halruaa porta un soprannome che non gli è stato conferito dai suoi abitanti, bensì dai viaggiatori che attraversano questa regione ostile. Le tribù di elfi xenofobi che controllano quest'area non esitano a scoraggiare gli ospiti non invitati con ogni mezzo necessario. Un semplice gruppo di pellegrini potrebbe essere spaventato da una raffica di frecce, mentre una banda di cacciatori o di esploratori potrebbe essere uccisa sommariamente. Il cibo scarseggia in questa regione: le foreste sono scomparse molto tempo fa e ora gli elfi delle Terre Elfiche Spettrali proteggono con ferocia le mandrie di animali che hanno allevato. Gli elfi non si curano di saccheggiare le città della perduta Lapaliiya, ma non sono nemmeno disposti a consentire agli "avventurieri" di accedere liberamente a quel tratto del loro territorio.
Halruaa. Un tempo ritenuto distrutto nella conflagrazione della Piaga Magica, Halruaa è tornato a essere per buona parte la possente nazione magica insulare di un tempo. Grazie alla preveggenza delle loro divinazioni, i maghi di Halruaa riuscirono a usare il fuoco blu scatenato dalla morte di Mystra per proiettare la loro nazione in Abeir, il reame gemello di Toril, senza correre rischi (la parte corrispondente di quel mondo fu sospinta sul Piano delle Ombre). Ora che gli eventi di quei giorni sono stati per buona parte vanificati, le famose aeronavi di Halruaa e i suoi vascelli acquatici sono tornati a solcare le rotte di un tempo, per ripristinare le vie carovaniere e i contatti politici tra il loro paese e quelli circostanti, nonché per scoprire come è cambiato il mondo durante un secolo di assenza.
Il Lago dei Vapori. Molto più a sud e a est della Costa della Spada, si estende il Lago dei Vapori, più precisamente un mare interno le cui acque sono state contaminate dalle attività vulcaniche della zona e non sono· più potabili. Attorno al suo perimetro sorge un conglomerato di città-stato e di baronie minori caratterizzate da costanti cambiamenti, note come i Regni di Confine. Lungo le rive meridionali del lago, gli esploratori e i cercatori di fortuna sperperano le ricchezze che hanno accumulato erigendo castelli, fondando comunità e radunando attorno a sé una corte di fedeli vassalli... per poi vedere queste lodevoli opere scomparire nel giro di una generazione o due. In certi casi, uno di questi reami è abbastanza fortunato da essere salvato dal suo inevitabile declino da un altro gruppo di avventurieri di successo, che portano con loro ricchezza e saggezza sufficienti a consentire al piccolo regno di reggere ancora per qualche decennio.
Luiren. Questa terra, ritenuta per molto tempo la patria degli halfling e la regione in cui la loro razza ebbe origine, andò perduta durante la Piaga Magica a seguito di una grande inondazione oceanica. Dopo un secolo da quel disastro, le acque si sono ritirate e ora molti viaggiatori provenienti dal sud parlano di comunità halfling sopravvissute rifugiandosi sulle isole.
Tethyr. Il Tethyr è un regno feudale governato dalla Regina Anais dalla sua capitale, Darromar. La regina impartisce i suoi ordini ai duchi, che a loro volta comandano i conti e le contesse del reame, nominano gli sceriffi delle contee e generalmente si occupano di mantenere l'ordine. Le fattorie del Tethyr sono ricche e abbondanti e i suoi mercati traboccano delle merci provenienti da tutte le Terre Centrali Occidentali. Il Tethyr ha visto intrighi nobiliari e delitti reali in abbondanza, e capita spesso che gli avventurieri originari di quella nazione, o che si trovano semplicemente a passare per le sue terre, restino coinvolti in quelle trame, come complici involontari o come capri espiatori.
Le Terre dell'Est[]
Molte delle nazioni più antiche dei Reami sono situate a est, incluse le Terre Centrali Occidentali di Faen1n. Le civiltà che occupano una posizione centrale nel continente sono quelle che hanno saputo sfruttare meglio le vie carovaniere e l'accesso al Mare delle Stelle Cadute. Come nel nord, anche a est esistono sia territori freddi che regioni più temperate. Man mano che un viaggiatore si allontana dalla Costa della Spada, passa da terre non troppo diverse dalle proprie a terre talmente straniere da sembrare uscite da altri continenti o addirittura da altri mondi (e in certi casi è effettivamente così).
Aglarond. La grande penisola di Aglarond si protende sul Mare Interno ed è proprio quella massa d'acqua, assieme alle foreste del Bosco di Yuir, a definire buona parte del carattere di quella nazione. L'Aglarond è un reame in cui gli umani vivono in armonia con gli elfi e i mezzelfi loro alleati. Da secoli è il nemico giurato del Thay, in parte a causa del temperamento della sua reggente di un tempo, la Simbul. La nazione è ora retta da un Consiglio dei Simbarch che ha rinunciato a uno stato di conflitto dichiarato con il Thay. Dopo la restaurazione della Trama, i costanti cambiamenti degli scenari politici e gli appelli all'indipendenza elfica all'interno della nazione, è difficile prevedere cosa sarà dell'Aglarond tra una generazione, ma una cosa è certa: in un modo o nell'altro, il suo potenziale per i grandi cambiamenti non mancherà di concretizzarsi.
Chessenta. Il Chessenta, un insieme di città-stato unite da una cultura comune e dal bisogno di difesa reciproca, non è una nazione vera e propria. Ogni città vanta i suoi eroi, adora i gladiatori suoi campioni e si impegna a insultare e a competere con le altre città con una foga superiore a quella riservata a qualsiasi altra attività. La città di Luthcheq è dominata dal culto dell'insolita divinità nota come Entropia, mentre Erebos è retta dalla più recente incarnazione del drago rosso noto come Tchazzar l'Immortale. Heptios ospita la più grande biblioteca del Chessenta, un centro di apprendimento dove tutti i nobili ambiscono a inviare i loro rampolli affinché studino presso un maestro. Quella città è malvista dagli abitanti di Akanax, il cui spregio militante per i "grassi filosofi" di Heptios è ben noto. Toreus accoglie tutti i visitatori, anche quelli provenienti dalle terre disprezzate o malviste: in quella città, le monete straniere consentono a un viaggiatore di comprare praticamente di tutto. La città fluttuante di Airspur riesce ancora a volare: le sue terre sospese sono rimaste inspiegabilmente immuni alla caduta che ha coinvolto le altre quando è giunto il momento della Separazione.
Cormyr. Per molti abitanti del Faerûn centrale, il concetto di regno umano è intrinsecamente legato all'immagine del Cormyr. Questo solido reame è protetto da un fedele esercito (i Draghi Purpurei), da uno squadrone di difensori e investigatori magici (i Maghi della Guerra) e da una classe nobiliare ricca e influente. Il Cormyr deve ancora riprendersi dalla sua guerra con la Sembia e Netheril, un conflitto che la nazione ha pagato a caro prezzo, ma che lo ha visto resistere, a differenza di Netheril, che non è sopravvissuto. L'orgoglio di quella vittoria è vivo e forte nella coscienza collettiva del Cormyr, sebbene la Regina Raedra sia tornata sui suoi passi rispetto al progetto di accogliere nel reame quei paesi situati oltre i confini tradizionali del Cormyr. I Cormyreani vanno a buon diritto fieri della loro patria e si sforzano in ogni modo di preservare le sue terre e il suo onore. Tuttavia, i pericoli non mancano nel Regno delle Foreste, che si tratti dei complotti di qualche infido nobile, dei mostri che emergono dalla Foresta di Hullack o dalle Terre di Pietra, o di qualche antica magia nascosta che riaffiora improvvisamente. Il Cormyr è molte cose, ma di certo non è un regno noioso.
Le Terre Fredde. Le nazioni di Damara, Narfell, Sossal e Vaasa sono note collettivamente alla maggior parte dei Faerûniani come le Terre Fredde e sono situate all'ombra del Grande Ghiacciaio, nei territori gelidi e asciutti del nordest. Pochi al di fuori di questa regione si curano di cosa accade al suo interno, ad eccezione delle terre strettamente confinanti, che temono una recrudescenza degli antichi mali che un tempo la infestavano (sebbene il loro timore si limiti, per il momento, a inviare di tanto in tanto qualche gruppo di avventurieri a indagare). Nel Damara, il Re usurpatore Yarin Frostmantle siede sul trono della dinastia Dragonbane, mentre il suo popolo geme sotto la tirannia e la crescente minaccia dei demoni che incombe su tutto il paese. Gli abitanti del Narfell, terra di abili cavalcatori e arcieri, si dedicano alla caccia e alle razzie e stanno gradualmente rivendicando il retaggio della loro grande nazione, un tempo governata da maghi in grado di trattare con i diavoli. I Cavalieri Warlock del Vaasa minacciano di valicare i confini della loro nazione e di invadere il Damara, il Mare della Luna o entrambi, mentre alcuni dei suoi membri sorvegliano con cautela il silenzioso e sinistro Castello Periglioso, forse in attesa di organizzare un'altra incursione in quel luogo. La minuscola nazione di Sossal commercia con i vicini, ma condivide ben poco di ciò che accade entro i suoi confini con il resto del mondo.
Le Valli. Gli umani che vivono nelle Valli non chiedono altro che di condurre un'esistenza indisturbata, lontana dalle preoccupazioni delle grandi nazioni. Vanno orgogliosi della loro pacifica coesistenza con gli elfi del Cormanthor e della loro abilità nel rimanere per lo più autosufficienti e autonomi anche quando le loro terre sono state usate come campi di battaglia da nazioni come il Cormyr, Netheril, la Sembia e Myth Drannor in molti dei conflitti più recenti. Featherdale e Tasseldale hanno riaffermato la loro indipendenza dalla fine della guerra e si sono riunite ad Archendale, Battledale, Daggerdale, Deepingdale, Harrowdale, Mistledale, Scardale e Shadowdale nel Consiglio delle Valli. High Dale ha fatto altrettanto poco dopo. Gli abitanti delle Valli diffidano di chiunque non sia disposto a fare sacrifici in nome del bene comune, ma chi dimostra di darsi da fare (nelle operazioni di difesa o nei lavori pesanti) viene accettato come pari e ha diritto alla sua parte di ricompensa per le fatiche sostenute.
Le Terre dell'Orda. Questo territorio, noto un tempo come la Desolazione Sconfinata, si guadagnò un nuovo nome presso i Faen1niani quando la sterminata orda Tuigan calò dall'est e attraversò a cavallo tutto Faerùn oltre un secolo fa. Quando questi guerrieri tribali furono sconfitti, alcuni dei loro più potenti combattenti a cavallo sopravvissuti allo scontro unirono le forze per fondare la piccola nazione di Yai:munnahar. Altri rimasero fedeli alle antiche usanze, padroneggiando l'arte della spada e dell'arco e attraversando le steppe a cavallo in sella ai loro destrieri dalle zampe corte. I mercanti più coraggiosi percorrono ancora la Via Dorata che conduce a Kara-Tur, ma coloro che fanno ritorno da quel lungo viaggio sono un numero sporadico rispetto a quelli dei tempi che furono.
lmpiltur. Quando le acque del Mare delle Stelle Cadute hanno ripreso a salire, parte della ricchezza e dell'influenza dell'lmpiltur ha fatto ritorno. Tra la popolazione hanno cominciato a circolare voci che parlano di un re perduto, appartenente a un'antica dinastia, in procinto di tornare per risollevare l'lmpiltur dalle sue miserie e riportarlo ai fasti di un tempo. L'lmpiltur è una nazione di umani a cui si aggiungono alcune comunità di nani e halfling. Sebbene un tempo fosse governata da una longeva dinastia reale che occupava il trono da secoli e governava un reame unificato, ora un Grande Consiglio siede attorno a un tavolo e cerca di contrastare la presenza dei demoni e dei culti demoniaci che minacciano la nazione dall'interno.
Il Mare della Luna. Le rive del Mare della Luna ospitano da lungo tempo città che crescono vertiginosamente, sviluppando un fiorente commercio e radunando potenti mercenari sotto i suoi vessilli, per poi crollare a seguito dell'eccessiva ambizione, a volte sgretolandosi gradualmente col passare del tempo, a volte precipitando catastroficamente come meteore che cadono dal cielo. Ora che Netheril e Myth Drannor sono caduti, quelle due grandi potenze non possono più esercitare la loro influenza sul Mare della Luna e questo ha consentito alla città di Hillsfar di spiegare le ali e di posare lo sguardo a sud per espandersi, mentre Mulmaster torna a promuovere il culto di Bane. Phlan, Teshwave, Thentia e Voonlar, tutte città del Mare della Luna su cui le grandi potenze si contendevano l'influenza, ora si sforzano di trovare una loro identità prima che un reame spregiudicato o maligno le divori una dopo l'altra. Questa regione ospita anche le rovine della Cittadella del Corvo e di Zhentil Keep, le vecchie roccaforti degli Zhentarim, che, di tanto in tanto, la Rete Nera dà segno di voler restaurare.
Mulhorand. Da quando l'Eletto degli dei ha iniziato a comparire negli ultimi anni, il Mulhorand si è trasformato in una terra assai diversa. Le sue divinità si sono manifestate appieno, assumendo la forma di alcuni loro discendenti, e hanno rapidamente spronato i Mulan a spodestare gli Imaskari. Aiutati dal possente mago Nezram, noto come il Viandante dei Mondi, i Mulhorandi hanno spodestato i reggenti dell'Alto Imaskar, che si sono rifugiati sulle Pianure della Polvere Purpurea o nelle loro roccaforti extraplanari. Una volta placati i tumulti, quando l'Eletto è scomparso di nuovo, le divinità del Mulhorand sono rimaste per governare il loro popolo, concentrandosi sulla necessità di difendere la loro patria appena restaurata e di evitare che le guerre nell'Unther e nel Tymanther travalicassero i suoi confini. Per la prima volta dopo molti secoli, gli abitanti del Mulhorand sono liberi e le divinità hanno dichiarato che dal loro ritorno in poi, la schiavitù non sarà più praticata presso i Mulan.
Rashemen. Questa terra aspra e fredda, popolata da gente stoica e resistente, è una nazione fiera delle sue tradizioni. È governata dal suo Signore di Ferro, Mangan Uruk, il portavoce del vero potere dietro il trono: le Wychlaran, una società di streghe mascherate che decide le sorti del Rashemen. Queste streghe detengono grandi poteri legati alla terra e alla sua magia e vigilano costantemente contro i pericoli costituiti dai folletti malvagi e dagli spiriti vendicativi. Un numero limitato di incantatori, noti come gli Antichi, crea oggetti magici e intesse rituali arcani per conto delle streghe. Le streghe Rashemi venerano le Tre, un triumvirato di divinità chiamate Bhalla (la Madre del Covo), Khelliara (la Fanciulla della Foresta) e la Signora Nascosta. Col passare dei secoli, gli studiosi delle altre terre hanno ipotizzato che queste divinità possano essere rispettivamente degli aspetti di Chauntea, Mielikki e Mystra. I guerrieri di questa nazione sono gente fiera e stoica, famosa per la forza, la resistenza fisica e la caparbietà in battaglia. Il Rashemen è un nemico di vecchia data del Thay e ha sventato spesso le ambizioni di quella nazione di conquistare Faerùn. Poche cose danno piacere a un guerriero Rashemi quanto l'opportunità di abbattere un Mago Rosso in battaglia.
Sembia. Dopo un periodo di sottomissione a Netheril, la Sembia sta già tornando a essere la potenza economica che era nei tempi che furono. Sebbene a seguito della guerra più recente i rapporti con le Valli e il Cormyr siano piuttosto freddi, i Sembiani non esitano a bollare i conflitti del passato come opera dei Netheresi e a ricordare ai loro interlocutori commerciali di un tempo il lungo rapporto reciprocamente proficuo che vigeva in passato. A dimostrazione delle sue buone intenzioni, la Sembia ha "concesso" a Featherdale e Tasseldale di riacquistare la loro indipendenza, nonostante gli investitori Sembiani avessero mantenuto il possesso di Featherdale per quasi settant'anni prima che la guerra volgesse al termine. Prima che Netheril facesse della Sembia uno stato vassallo, le carriere da mercenario e da avventuriero erano scelte di vita molto popolari tra i Sembia.ni che non avevano una famiglia da sfamare. Queste attività ora sono tornate a essere ancora più popolari presso i veterani di guerra, che possono vantare un addestramento migliore dei loro predecessori. Alcuni ex-soldati della Sembia senza troppi scrupoli si sono dati al banditismo, cosa che, se non altro, offre agli altri Sembiani maggiori opportunità di lavoro come guardie.
Thay. Il Thay, da molti secoli una delle più grandi concentrazioni di potenza magica nel Faerûn, è governato dall'antico lich di nome Szass Tam e dal Consiglio degli Zulkir della nazione, organizzata in una spietata magocrazia. Il volere del consiglio viene fatto rispettare dai tharchion e dai burocrati regionali, affinché la casta regnante dei Maghi Rossi possa concentrarsi sugli studi magici e sulle questioni arcane più importanti. C'è stato un periodo in cui i maghi viventi non potevano sperare di raggiungere posizioni dominanti nel Thay: Szass Tam promuoveva la non morte come la forma di esistenza che garantiva infinite possibilità e respingeva tutti coloro che non aderivano a questa filosofia. Le recenti battaglie con il demone Eltab, tuttavia, hanno spinto Szass Tam ad assumere posizioni meno rigide: i viventi ora possono sperare di salire di rango presso i Maghi Rossi, anche se questa speranza è limitata soltanto alle posizioni di alto rango nelle squadre dei servitori di Tam.
Thesk. In questa nazione è ancora vivo il ricordo della guerra di un secolo fa con l'orda Tuigan. Quell'evento ha lasciato il segno in numerosi aspetti della vita quotidiana odierna, specialmente nei mezzorchi discendenti dai mercenari che combatterono in quel grande conflitto. Il Thesk è noto a molti come la Porta dell'Oriente, in quanto ospita l'estremità occidentale della Via Dorata, che attraversa tutte le Terre dell'Orda fino ad arrivare a Kara-Tur. Poiché la capitale è una sorta di incrocio tra il Faerûn e l'est, non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno il fatto che i Theskian siano abituati a non giudicare gli stranieri superficialmente e a non irritarsi con i visitatori che si comportano o parlano in modo insolito. Gli abitanti del Thesk commerciano senza difficoltà con tutti i popoli, perfino con gli orchi e i goblin dei territori vicini, purché essi siano disposti a comportarsi pacificamente. Questo non significa che siano degli sciocchi: dimostrano ben poca pazienza per gli umanoidi violenti e per i razziatori di ogni genere.
Turmish. Il Turmish, una nazione che si affaccia sulle rive meridionali del Mare delle Stelle Cadute, è composto da varie città mercantili rette da un'Assemblea delle Stelle, che riunisce i rappresentanti di ogni città in una democrazia parlamentare. Caduto in disgrazia a seguito delle devastazioni che sconvolsero l'area un secolo fa, il Turmish ora è tornato a beneficiare di un periodo fortunato. L'innalzamento delle acque del Mare Interno ha consentito la ripresa di molti commerci che si erano interrotti dopo il cataclisma. Il Turmish è anche il luogo di origine dell'Enclave di Smeraldo, che si attribuisce orgogliosamente il merito di avere fatto rinascere l'agricoltura locale, di avere posto fine alle piogge torrenziali che tormentavano la regione alcuni anni fa e del ritorno del dio Lathander.
Tymanther. Nei decenni passati, i dragonidi reclamarono per loro un tratto di territorio che in precedenza era stato occupato dalla nazione scomparsa dell'Unther. Ma pochi anni fa l'Unther ha fatto improvvisamente ritorno in Faerûn ed è sceso immediatamente in guerra contro il Tymanther. Da allora il reame si è ridotto a un esile tratto di terra lungo la costa del Mare di Alamber e il Lago della Cenere. I dragonidi che si sono ritirati in quelle aree non sono venuti meno alla loro tradizione militare e la tenacia con cui proteggono questo territorio più ristretto lascia credere che l'Unther non si spingerà oltre nell'immediato futuro (specialmente se si considera che la flotta Untherita non è riuscita a sconfiggere la grande bestia che sorveglia la baia di Djerad Kethendi e le vicine acque dell'Alamber). Alcuni dragonidi del Tymanther si sono diffusi nel resto di Faerûn, guadagnandosi un'ottima reputazione come mercenari competenti e altamente ricercati.
Unther. Quando gli abitanti dell'Unther rimasero intrappolati in un altro mondo, furono soggiogati da una forza straniera. Poi in mezzo a loro si fece avanti un uomo che si faceva chiamare Gilgeam e che riaccese in loro il ricordo della grandezza di un tempo. Sotto la guida di questo dio reincarnato, il popolo dell'Unther insorse e affrontò i suoi padroni con la forza di un vero esercito. Alla vigilia di una grande battaglia, il popolo dell'Unther ha fatto miracolosamente ritorno alla sua patria e Gilgeam non ha perso tempo a guidarlo contro i dragonidi che occupavano le sue terre ancestrali. Gli Untheriti hanno riconquistato buona parte della terra in cui vivevano un tempo, cercando contemporaneamente di spazzare via le "lucertole senza dio" a cui danno la colpa dei loro anni di oppressione trascorsi su Abeir. Gilgeam non avrà pace finché non avrà riportato l'Unther alla piena gloria di un tempo. Naturalmente, per raggiungere questo risultato sarà necessario distruggere completamente il Tymanther e muovere prima o poi guerra al Mulhorand e riconquistare le terre perdute secoli fa, ma come ogni Untherita sa fin troppo bene, il grande Dio-Sovrano può permettersi di essere paziente, essendo eterno.
Westgate. La tetra città di Westgate non può essere definita un luogo romantico, ma chi è in cerca di lavori poco puliti o vuole assumere qualcuno in grado di sbrigarli, non troverà facilmente un posto più adatto di questo in tutto Faerûn. Alcuni vedono in Westgate il destino che attende altri luoghi come l'Amn e la Sembia, dove è sempre il denaro ad avere l'ultima parola. Come spesso accade in questo tipo di luoghi, la rettitudine morale di un individuo passa in secondo piano rispetto al suo atteggiamento di fronte alle varie forme di corruzione. La vicinanza al Cormyr fa di questa città un luogo di raduno per tutti i nemici di quella nazione, inclusi i Coltelli di Fuoco, una gilda di ladri e assassini di cui soltanto gli ingenui fingono di ignorare l'esistenza.
Kara-Tur[]
Nell'estremo oriente, oltre le desolazioni delle Terre dell'Orda, sorgono gli imperi di Shou Lung, Kozakura, Wa e le altre terre del vasto continente di Kara-Tur. Per molti abitanti del Faerûn, Kara-Tur è come un altro mondo e le storie raccontate dai viaggiatori che hanno visitato le sue nazioni sembrano confermarlo. Le divinità che gli umani venerano in Faerûn sono sconosciute in quelle terre, come anche alcune razze comuni come gli gnomi e gli orchi. Altri draghi, né cromatici né metallici, fanno la tana in quei territori e solcano quei cieli. I maghi di Kara-Tur praticano forme di magia considerate misteriose anche dagli arcimaghi di Faerûn. Le storie di Kara-Tur narrano di oro e giada in abbondanza, ricche spezie, sete e altre merci rare o sconosciute nelle terre occidentali, ma parlano anche di un popolo degli spiriti in grado di cambiare forma, di giganti dalle grandi corna e di mostri da incubo mai visti in Faerûn.
Zakhara[]
Molto più a sud di Faerûn, oltre il Calimshan e perfino oltre le giungle del Chult, si estendono le Terre del Destino. Zakhara, circondata da acque che pullulano di pirati e corsari, è un luogo assai poco ospitale, ma molti viaggiatori cercano comunque di raggiungerla nella speranza di trarre profitto dalle sue merci esotiche e dalle sue strane magie. Come Kara-Tur, anche Zakhara è vista come un mondo a parte dai Faerûniani, che immaginano vasti deserti disseminati di città scintillanti come gemme sparse sul terreno. Circolano storie romantiche di ogni genere su ladri armati di scimitarra che viaggiano sui loro tappeti volanti e di geni obbligati a servire gli umani. I loro maghi, chiamati sha'ir, praticano la magia con l'aiuto dei geni e, a quanto si racconta, nelle loro vene scorre il sangue di quegli antichi esseri elementali.
Oltre il Mare Senza Tracce[]
Nell'estremo occidente, perfino oltre Evermeet e il Mare Senza Tracce, si estendono terre sconosciute e indescrivibili. Molti esploratori hanno visitato queste terre e alcuni hanno perfino fatto ritorno, raccontando storie che cambiano di generazione in generazione e parlano di luoghi esotici di ogni genere, di arcipelaghi che ospitano i relitti di mille navi, di temibili guerrieri vestiti di piume e di vasti continenti che compaiono improvvisamente dove soltanto alcune stagioni fa non c'era assolutamente nulla… o c'era qualcosa di molto diverso.
Il Tempo nei Reami[]
Anche se esistono molti modi per contare i giorni e calcolare il trascorrere del tempo nell'arco di un anno, quasi tutti gli abitanti di Faerûn hanno adottato il Calendario di Harptos. Anche le culture e le razze che non prediligono questo metodo di segnare il tempo hanno imparato a usarlo, facendone di fatto il sistema ormai riconosciuto pressoché da tutte le razze, i linguaggi e le culture. Un anno di Toril è composto da 365 giorni. Nel Calendario di Harptos, l'anno è diviso in dodici mesi di trenta giorni l'uno, corrispondenti all'incirca ai cicli sinodici di Selt'.ìne, la luna. Un mese è composto da tre decadi, noti anche come tragitti. Cinque festività annuali, che ricadono tra un mese e l'altro, completano il calendario di 365 giorni. Una volta ogni quattro anni, il Calendario di Harptos include Scudiuniti, un "giorno extra" che si inserisce subito dopo Mezzestate. Le singole giornate di una decade non hanno nomi speciali, ma vengono indicate semplicemente contando dall'inizio di quel periodo ("primo giorno", "secondo giorno" e così via). I giorni del mese sono designati da un numero e dal nome del mese. Per esempio, i sapienti sono soliti annotare un evento con la data di "1 Mirtul" o "27 Uktar". C'è anche chi si riferisce a una giornata in base alla sua posizione rispetto alla data attuale ("a due decadi da oggi") o alla festività più vicina ("tre giorni dopo Pratoverde").
Giorni Speciali del Calendario[]
Ogni nazione, fede e cultura di Faerûn osserva le sue festività e giorni sacri speciali, spesso governati dai cicli della luna, del sole, delle stelle o da eventi di altro tipo. Il Calendario di Harptos indica inoltre cinque festività annuali abbinate al cambio di stagione e una festività quadriennale che viene celebrata in quasi tutte le terre, sebbene le forme di celebrazione possano variare in base alle tradizioni locali e alle fedi più popolari.
Mezzinverno. La prima festività dell'anno è nota come Mezzinverno, anche se presso alcuni popoli è chiamata con altri nomi. I nobili e i monarchi delle Terre Centrali considerano il Grande Festival dell'Inverno il giorno in cui si commemorano o si rinnovano le alleanze. I popolani del Nord, del Mare della Luna e di altri territori freddi celebrano il Giorno dell'Inverno Morto come il punto di svolta della stagione fredda: anche se li aspettano ancora dei giorni freddi, una parte dei peggiori è ormai alle spalle.
Pratoverde. Questa festività segna tradizionalmente l'inizio della primavera ed è celebrata con l'esposizione di fiori appena colti (cresciuti in serre speciali là dove il clima non consentirebbe ai fiori di sbocciare così presto), che vengono offerti in dono agli dèi o sparsi per i campi nella speranza che la stagione della crescita giunga presto e sia abbondante.
Mezzestate. Il giorno centrale della stagione estiva è un giorno di festeggiamenti, giochi, promesse scambiate e vita all'aria aperta. I temporali nella notte di Mezzestate sono considerati cattivi presagi e segni di sventura e spesso vengono interpretati come espressione della disapprovazione divina verso le relazioni o i matrimoni nati a seguito degli eventi della giornata.
Scudiuniti. La più grande festività del Calendario di Harptos, Scudiuniti, cade una volta ogni quattro anni, immediatamente dopo Mezzestate. È un giorno in cui si parla schiettamente e in cui spesso i governanti incontrano i loro sudditi, si rinnovano patti e contratti e si stipulano trattati tra i popoli. Nel giorno di Scudiuniti si tengono anche numerosi tornei e gare di abilità, e molte fedi usano questa festività per promuovere e celebrare i loro precetti più importanti. Il prossimo Scudiuniti cadrà nel 1492 CV.
Granraccolto. Questa giornata celebra il raccolto autunnale con banchetti e cerimonie di ringraziamento. Molti umani rendono grazie in questo giorno a Chauntea per il raccolto abbondante ottenuto prima dell'arrivo dell'inverno. Molti di coloro che si guadagnano da vivere viaggiando in strada o per mare si mettono in cammino subito dopo questa festività, prima che arrivi l'inverno e il maltempo blocchi i passi montani e i porti.
La Festa della Luna. Quando le notti si allungano e i venti invernali si avvicinano, la Festa della Luna segna il momento in cui si festeggiano gli antenati e si onorano i defunti. Durante le celebrazioni di questa giornata la gente si raduna per condividere storie e leggende, innalzare preghiere ai caduti e prepararsi al freddo in arrivo.
Il Calcolo delle Ore Giornaliere[]
La maggior parte della gente non tiene conto dei vari momenti della giornata, al di là di nozioni come "metà mattinata" o "verso il tramonto". Se qualcuno ha bisogno di incontrarsi in un momento particolare, cerca di organizzarsi usando queste espressioni. Il concetto di ore e minuti è diffuso soprattutto dove gli abitanti più ricchi fanno uso di orologi, ma gli orologi meccanici si rivelano spesso inaffidabili e raramente due orologi segnano la stessa ora. Se una struttura civica o un tempio locale è dotato di un orologio che scandisce il passaggio delle ore, la gente fa riferimento alle ore come ai "rintocchi" (per esempio: "Ci vediamo al settimo rintocco").
Le Stagioni Alternate[]
I mondi di Abeir e Toril si separarono nel 1487 e nel 1488 CV. In alcuni luoghi questo cambiamento fu accompagnato da un cataclisma, mentre in altri nessuno si accorse della transizione. Gli astronomi e i navigatori che scrutavano attentamente le stelle non poterono fare a meno di notare che in certe notti avevano l'impressione di navigare nel cielo. L'inverno del 1487-1488 durò più a lungo del solito. Fu poi notato che i solstizi e gli equinozi si erano per qualche motivo spostati: nel 1488 CV l'equinozio di primavera cadde nel giorno di Pratoverde. Le stagioni successive si adattarono di conseguenza: ognuna iniziò più tardi e si concluse più tardi. Questa alterazione delle stagioni ha indotto alcuni sapienti e i sacerdoti di Chauntea a chiedersi se non sia il caso di cambiare le date di alcune festività annuali, ma molta gente suggerisce di avere pazienza, credendo che le stagioni riassumeranno lentamente il loro ciclo regolare nel corso degli anni a venire.
Una Breve Storia[]
La storia conosciuta della Costa della Spada abbraccia migliaia di anni, risalendo fino all'epoca remota delle razze creatrici e delle prime nazioni elfiche e naniche. La storia dell'ascesa degli umani e delle altre razze più giovani e delle loro imprese occupa invece le epoche relativamente più recenti. Buona parte di ciò che è scritto in questa sezione è noto soprattutto ai sapienti, inclusi alcuni che hanno vissuto nell'arco degli ultimi secoli di storia del Faerûn. La gente comune del continente sa ben poco (e non sa che farsene) degli eventi che si sono svolti in epoche o luoghi lontani. Ciononostante, le notizie circolano rapidamente, quindi anche chi vive in un villaggio lungo la Costa della Spada potrebbe venire a sapere di ciò che è accaduto in una terra lontana.
I Giorni del Tuono[]
Decine di migliaia di anni fa, il mondo era dominato dagli imperi di creature rettili, anfibie e pennute note in Elfico come le lqua'Tel'Quessir, le razze creatrici, che innalzarono grandi città di vetro e di pietra, tracciarono strade attraverso le terre selvagge, domarono i grandi rettili, impararono a lanciare possenti magie, modellarono il mondo circostante e si mossero guerra le une contro le altre. Quel periodo fu definito i Giorni del Tuono. L'era delle razze creatrici giunse bruscamente al termine circa trentamila anni fa. Forse le loro guerre giunsero al culmine in un modo terribile e devastante, o forse scatenarono forze che non dovevano essere evocate. Qualunque sia il motivo, il mondo cambiò e i loro vasti imperi scomparvero. Tutto ciò che rimane di loro sono alcune rovine e le tribù sparpagliate dei ucertoloidi, bullywug e aarakocra, discendenti imbaihariti di coloro che un tempo dominavano il mondo.
La Prima Ascesa[]
Dalle rovine dei Giorni del Tuono sorsero le prime nazioni dei Popoli Orgogliosi (elfi e nani) nella regione. Gli elfi fondarono le nazioni di Aryvandaar, Ardeep e Ilythiir. Colonizzarono Illefarn lungo la Costa della Spada, dal Dorso del Mondo al Fiume Delimbiyr (fondando la sua capitale Aelinthaldaar all'ombra di quello che oggi è Monte Waterdeep). Gli elfi dei boschi e gli elfi della luna fondarono il regno di Eaerlann nella Valle del Delimbiyr e nella Grande Foresta, mentre i separatisti di Aryvandaar colonizzarono Miyeritar nelle terre dell'odierna Alta Brughiera e della Foresta Velata. I clan nanici si unirono nella nazione di Delzoun, così chiamata dal suo fondatore della forgia, e costruirono le loro rocche in luoghi che andavano dalle Montagne di Ghiaccio alle Montagne Inferiori e al Mare Stretto, e insediamenti e sale a ovest fino ai Burroni e alle Montagne della Spada. I Popoli Orgogliosi dovevano difendere regolarmente le loro dimore dalle orde di orchi che infestavano le montagne del Dorso del Mondo e scendevano spesso a sud per combattere e saccheggiare.
La Prima Separazione[]
Migliaia di anni dopo l'ascesa delle grandi nazioni elfiche, centinaia di alti maghi elfici unirono le forze per lanciare un incantesimo con l'intenzione di creare una gloriosa patria per la loro razza. L'incantesimo ebbe successo, ma scatenò una serie di ripercussioni avanti e indietro nel tempo, separando la terra e alterando per sempre il volto del mondo. Il più grande continente di questo nuovo mondo è ora chiamato Faerfm. Al largo delle sue rive occidentali emerse l'isola di Evermeet, considerata una parte di Arvandor, la dimora delle divinità elfiche sul piano di Arborea e un ponte tra i due mondi.
Le Guerre delle Corone[]
Circa tredicimila anni fa, scoppiò la guerra tra le nazioni elfiche di Aryvandaar e Miyeritar. Fu l'inizio di una lunga serie di conflitti noti come le Guerre delle Corone. Questi scontri durarono circa tremila anni e culminarono nel Disastro Oscuro, quando terribili tempeste inghiottirono il Miyeritar, trasformandolo in una terra desolata nel giro di una sola stagione per poi lasciarsi alle spalle l'area oggi nota come l'Alta Brughiera. Gli alti maghi di Aryvandaar sono solitamente ritenuti i responsabili di questo atto di distruzione, anche se nessuna prova definitiva è mai stata trovata. Gli elfi oscuri di Ilythiir, bramosi di vendetta, invocarono le potenze corrotte dei demoni e le scagliarono contro l'Aryvandaar. Nei secoli di distruzione che seguirono, i sacerdoti e gli alti maghi degli elfi pregarono fervidamente Corellon Larethian e gli dèi del pantheon elfico affinché intervenissero a salvarli.
La Discesa dei Drow[]
Corellon intervenne nelle Guerre delle Corone e maledisse gli elfi oscuri: non avrebbero mai più potuto tollerare la luce del sole. Scoprendo che il semplice tocco della luce diurna causava loro dolore, i drow, nel giro di due soli mesi, si ritirarono dalle terre illuminate del Mondo di Sopra e si rifugiarono nell'Underdark. Voltarono le spalle per sempre alle divinità elfiche che li avevano traditi ed esiliati e si votarono a Lolth, la Regina Demoniaca dei Ragni, la loro nuova divinità patrona. Presto ebbero inizio nuove guerre tra i drow e le città sotterranee dei nani.
L'Era dell'Umanità[]
Nei millenni successivi alla fine delle Guerre delle Corone, gli umani si diffusero in tutto Faen1n e iniziarono a colonizzarlo mentre le nazioni elfiche e naniche, ormai stagnanti, caddero in un lungo e lento declino. Intanto, nelle profondità dell'Underdark, i drow combattevano una lunga serie di guerre di sopravvivenza e .di conquista per consolidare il loro nuovo dominio.
L'Ascesa e la Caduta di Netheril[]
Oltre cinquemila anni fa, un gruppo di villaggi di pescatori umani sulle rive del Mare Stretto unì le forze sotto la guida del re-sciamano Nether e fondò quello che divenne noto come l'impero di Netheril. I Netheresi impararono a usare la magia dagli elfi Eaerlanni e divennero maghi di grande fama. Secoli dopo scoprirono i testi arcani noti come le Pergamene di Nether tra le rovine di Aryvandaar e presto abbandonarono le pratiche degli Eaerlanni per conseguire poteri magici ancora più grandi. Netheril crebbe fino a diventare un'invincibile nazione di magie e di meraviglie, dominando buona parte del Nord per tremila anni. Poi il folle arcanista Netherese Karsus, assetato di potere, tentò di usurpare il ruolo della dea della magia. La trama della magia ne fu sconvolta: le città sospese di Netheril precipitarono al suolo, innumerevoli protezioni e incantamenti andarono distrutti e il grande impero scomparve tragicamente.
Le Grandi Città[]
Nei decenni e nei secoli successivi alla caduta di Netheril, molte città della Costa della Spada e del Nord, come Illusk e la Cittadella Sundbarr, accolsero i profughi dell'impero caduto. Nacquero nuovi insediamenti composti per buona parte o interamente dai sopravvissuti umani di Netheril, i cui discendenti si stabilirono in tutto il Nord e nelle Terre Centrali Occidentali. Quasi millecinquecento anni fa, i colonizzatori umani delle Valli e gli elfi di Cormanthor stipularono un'alleanza, un accordo che divenne noto come il Patto delle Valli. Fu eretto un monumento chiamato la Pietra Verticale per celebrare l'evento e fu decretato l'inizio del Calendario delle Valli, che partì con l'anno 1 CV. Questo metodo di conteggio degli anni nella storia di Toril si diffuse poi in tutto il Faerùn ed è quello comunemente riconosciuto (se non addirittura universalmente accettato). La città di Neverwinter (chiamata Eigersstor quando era un semplice insediamento) fu fondata nell'87 CV. Sulle rive del Fiume Raurin, l'umile comunità del Guado di Silverymoon nacque nel 384 CV e meno di due secoli dopo crebbe fino a diventare la città di Silverymoon. Nell'882 CV, un piccolo insediamento commerciale sulle rive di una profonda baia all'ombra di una grande montagna fu chiamato Rifugio di Nimoar, in onore del capotribù Uthgardt che aveva rivendicato quell'area e l'aveva fortificata. I capitani marittimi presero l'abitudine di chiamare quell'insediamento "Waterdeep", un nome che si sostituì a quello originale nel giro di poche generazioni. Nel 1032 CV, Ahghairon, erede delle arti di Netheril, salvò la città da se stessa spodestando Raurlor, il signore della guerra e sedicente imperatore di Waterdeep. Ahghairon dichiarò che sarebbe stata la saggezza, e non la forza delle armi, a governare la città da allora in avanti e fondò i Lord di Waterdeep. Queste e altre nazioni e grandi città-stato divennero i centri più influenti della Costa della Spada, formando lungo la Via del Commercio una sequenza di insediamenti che andava da Illusk all'estremo nord a Baldur's Gate a sud, presso i confini dell'Amn. Come i loro predecessori elfici e nanici, anche gli insediamenti umani dovettero respingere gli attacchi di molti umanoidi selvaggi, tra cui le orde degli orchi provenienti dal Dorso del Mondo. Waterdeep, guidata dai suoi misteriosi Lord, divenne una grande potenza, mentre la vecchia Illusk cadde nelle mani degli orchi e vi rimase per decenni, finché non fu riconquistata. Sulle sue rovine fu costruita la città di Luskan.
L'Epoca Attuale[]
I quattro secoli e mezzo successivi alla fondazione dei Lord di Waterdeep furono un periodo tumultuoso per la Costa della Spada e per il resto del mondo. Nel corso di tutto questo periodo, il mondo civilizzato dovette combattere contro le forze selvagge del caos e la vita dovette lottare per perseverare contro gli agenti della morte e della disperazione, a volte in circostanze in cui nemmeno gli dèi rimasero immuni alla distruzione. Gli ultimi centocinquant'anni costituiscono uno dei più catastrofici periodi della storia di Faeriìn. Almeno in tre occasioni, Toril è stato scosso fino alle fondamenta da varie forze che hanno ripetutamente riscritto le leggi della realtà.
Il Periodo dei Disordini[]
Nel 1358 CV, gli dèi furono scacciati dal loro dominio ultraterreno e obbligati a vagare per la terra, incarnati in corpi mortali. Nel tentativo di recuperare la loro natura divina, si diedero battaglia l'un l'altro. La magia divenne imprevedibile e le preghiere dei fedeli rimasero senza risposta. Alcune divinità rese mortali furono uccise, mentre alcuni mortali ascesero al rango di divinità, prendendo il posto di quelle defunte.
Il Ritorno di Netheril[]
Il 1374 CV vide la resurrezione dell'Impero di Netheril: la città sospesa di Thultanthar, comunemente nota come Shade, fece ritorno da un esilio di quasi duemila anni nella Coltre Oscura e ricomparve nei cieli del deserto dell'Anauroch. I nobili cittadini, trasformati dalle ombre, iniziarono immediatamente a dare la caccia alle antiche rovine e agli artefatti Netheresi, in preparazione della restaurazione del glorioso impero di un tempo.
La Piaga Magica[]
Nel 1385 CV, Cyric, asceso al rango di divinità, con l'aiuto di Shar uccise Mystra, la dea della magia, nel suo dominio di Cuore del Dweomer. Questo atto squarciò la trama della magia nel mondo, scatenando il suo potere allo stato grezzo in una catastrofe chiamata la Piaga Magica. Migliaia di praticanti dell'Arte impazzirono o rimasero uccisi, mentre il volto di Faeriìn fu rimodellato da ondate e veli di fuoco mistico azzurro. Intere nazioni furono rimosse o scambiate con reami di altri mondi e numerosi frammenti di terra furono strappati dal suolo e rimasero sospesi nell'aria.
La Seconda Separazione[]
Un secolo dopo la Piaga Magica, quando le terre e i popoli di Faeriìn si erano appena abituati alla nuova situazione ... tutto cambiò nuovamente. Le prime avvisaglie dei nuovi tumulti comparvero nel 1482 CV, quando Bhaal, il dio dell'omicidio ritenuto morto da tempo, rinacque a Baldur's Gate in un turbine di caos e di carneficina che reclamò la vita di due duchi della città e di numerosi cittadini. Il ritorno di Bhaal e la sua apparente rivendicazione del dominio dell'omicidio, strappandolo a Cyric, indusse alcuni studiosi e sapienti a credere che le regole a cui tutte le divinità devono obbedire fossero di nuovo in procinto di cambiare. Nel 1484, tutto Faeriìn fu stravolto da strane calamità. Un terremoto colpì Iriaebor. Un'invasione di locuste mise in ginocchio l'Amn. Le terre del sud furono afflitte da una terribile siccità e le acque del mare si ritrassero in molti tratti. A seguito di questi tumulti, molti conflitti scoppiarono nelle varie regioni del continente. Gli orchi di Molte Frecce scesero in guerra contro le rocche naniche del Nord e i loro alleati. La Sembia invase le Valli e il Cormyr radunò un esercito per accorrere in aiuto degli abitanti delle Valli. Netheril condusse le sue forze al confine con il Cormyr, che rimase coinvolto in una guerra su due fronti. Nel corso di tutto questo periodo, iniziarono a circolare storie di individui che erano stati toccati dagli dèi e che avevano ricevuto in dono strani poteri. Alcuni di questi cosiddetti Eletti erano alle radici dei conflitti che attanagliavano il continente. Tra questi c'era chi sembrava guidato da una voce divina e chi invece affermava di essere esterrefatto e di non avere idea del perché fosse stato scelto. Nel 1485, nella Valle del Vento Gelido, l'Eletto di Auril fomentò una guerra con le Dieci Cittadine e fu sconfitto. Nell'Anauroch, notando che le forze Netheresi erano sparpagliate su molti fronti, il popolo dei Bedine, soggiogato da tempo, si ribellò ai suoi padroni. Dopo avere sconfitto o cinto d'assedio le rocche naniche del Nord, gli orchi marciarono su Silverymoon. Nel Cormyr e nella Sembia, i Netheresi e i Cormyreani si strapparono vari territori a vicenda e le Valli divennero una zona di guerra. Come per controbilanciare la siccità del sud, l'autunno del 1485 vide l'avvento della Grande Pioggia, che iniziò a cadere nella regione del Mare delle Stelle Cadute. Le precipitazioni non accennarono a fermarsi. All'inizio del 1486, mentre a est il livello delle acque saliva, le sorti della guerra volsero a sfavore degli orchi nel Nord ed entro la fine dell'anno i loro eserciti entrarono in rotta e si dispersero. Inoltre, in quell'anno gli elfi di Myth Drannor giunsero in soccorso delle Valli e contribuirono a respingere le forze Sembiane. Sulla Costa della Spada, la Casatorre dell'Arcano fu restaurata a Luskan, assieme alla Confraternita Arcana. A Waterdeep e Neverwinter iniziarono i lavori per liberare le città dai detriti accumulatisi in un secolo di incuria. Il Cormyr respinse le ultime forze Sembiane e Netheresi dalla nazione, riconquistò i suoi territori e richiamò le proprie forze per concentrarsi sulle operazioni di ricostruzione della nazione. Negli ultimi mesi del 1486, la Grande Pioggia finalmente si placò, ma questo evento non segnò la fine del caos. Il livello del Mare delle Stelle Cadute, risalendo, sommerse ampi tratti di terra sotto le onde. I primi mesi del 1487 furono segnati da una lunga serie di terremoti ed eruzioni vulcaniche, come se il mondo intero fosse in preda alle convulsioni. Giunse voce che i baratri generati dalla Piaga Magica scomparivano all'improvviso e che molte destinazioni conosciute si rivelavano più lontane del normale, come se il mondo stesse silenziosamente aggiungendo chilometri e chilometri di terre selvagge tra i vari luoghi civilizzati. Il mondo iniziò a rivelare luoghi e persone di cui non si sentiva più parlare dai tempi della Piaga Magica. Presto divenne apparente che alcuni effetti di quel terribile periodo stavano gradualmente regredendo. Nel corso dell'anno, navi che dichiaravano di provenire da Evermeet, Lantan e Nimbral (nazioni ritenute scomparse o distrutte) attraccarono nei porti della Costa della Spada e dello Splendente Sud. Giunse voce anche del ritorno delle leggendarie aeronavi di Halruaa nei cieli meridionali. Le forze di Netheril, non più impegnate nel Cormyr, attaccarono Myth Drannor portando la città sospesa di Shade sopra di esso. Nel corso della lotta per il controllo del mythal di Myth Drannor e della Trama stessa, la capitale volante di Netheril precipitò su Myth Drannor e la cataclismica esplosione risultante distrusse entrambi. Sul finire dell'anno, in varie occasioni il cielo notturno sembrò immobile e privo di vita. In buona parte di Faert'.ìn, gli inverni del 1487 e del 1488 durarono più a lungo di quanto si fosse mai ricordato. Le stagioni successive si adattarono di conseguenza, iniziando e concludendosi più tardi. Le preghiere rivolte agli dèi per ottenere comprensione e misericordia sembrarono rimanere senza risposta, ad eccezione della presenza dei loro Eletti. Anche se gli orchi del Nord furono sconfitti, la Lega delle Marche d'Argento fu sciolta nel 1488, in quanto i vecchi alleati si incolparono a vicenda dei fallimenti della guerra. La Sembia fu divisa in città-stato separate e alleate tra loro soltanto formalmente. Nonostante la sopravvivenza di una manciata di insediamenti, l'Impero Netherese fu distrutto. Ciò che rimane delle forze Netheresi ora combatte contro i Bedine per il controllo della Guglia Commemorativa, ritenuta la tomba dei phaerimm, gli antichi nemici di Netheril. La battaglia ha risvegliato quella che sembra una nidiata di quelle creature, che ora usano i poteri di assorbimento della magia e dell'energia vitale della guglia contro le terre sottostanti. Giunti al 1489, molte delle guerre che erano iniziate durante la Separazione arrivarono a una conclusione. Nacquero altri conflitti e numerose gravi minacce incombevano comunque sul mondo, ma le divinità smisero di interferire con il mondo tramite i loro Eletti. Gli dèi non erano più silenziosi, ma sembravano essersi placati, e in molti luoghi nacquero nuovi ordini sacerdotali con il compito di interpretare i loro segni, ora molto più sottili. Il mondo di oggi sembra un luogo ricco di nuove terre e opportunità, dove i più audaci possono lasciare il segno. Gli studiosi di storia, insieme agli elfi e ai nani che ricordano il passato meglio degli umani e per cui certi eventi sono già remoti, vedono un mondo molto simile a quello di un secolo fa. Per la maggior parte degli abitanti, le improbabili storie di individui dotati del potere di un dio e di terre lontane tornate nel mondo sono semplici chiacchiere da caminetto. Le preoccupazioni quotidiane, i pericoli e le opportunità appena oltre la soglia di casa hanno la precedenza e, sia nella Costa della Spada che in tutto il resto del Nord, non mancano né gli uni né le altre.
La Magia nei Reami[]
Dal più semplice dei trucchetti alla più potente opera di Alta Magia, dalla benedizione delle magie di guarigione alla resurrezione dei più possenti eroi dalla morte, la magia permea tutti i Reami. Ogni forma di comprensione della magia inizia (e finisce) con la comprensione della Trama.
La Trama[]
La Trama è un elemento essenziale dell'universo, i suoi fili invisibili attraversano ogni cosa. Alcuni oggetti, luoghi e creature vantano un legame profondo e intrinseco con la Trama e possono compiere imprese straordinarie che a loro risultano perfettamente naturali (il volo di un beholder, lo sguardo ammaliante di un vampiro, il soffio di un drago e così via). Le creature dotate di talento e abilità sufficienti possono anche manipolare la Trama e compiere atti di magia volontari, lanciando incantesimi. La Trama solitamente non è visibile, né individuabile, nemmeno attraverso l'uso di incantesimi. Individuazione del magico, per esempio, non permette a un osservatore di percepire la Trama. Per la precisione, la Trama non è equiparabile alla magia proprio come un insieme di fili non equivale a un abito: è semplicemente la materia grezza di cui è composto l'arazzo della magia. Sia in senso reale che in senso metaforico, la dea Mystra è la Trama. Mystra è la custode e colei che se ne prende cura, ma tutte e tre le volte in cui la dea della magia è morta o è stata separata dalla sua natura divina (due volte come Mystra e una volta come colei che la precedette, Mystryl), la magia ne è stata sconvolta o si è spenta interamente. Con l'ultima morte di Mystra e l'avvento della Piaga Magica, si credeva che la Trama fosse andata distrutta e il termine aveva perso di significato, ma alla conclusione della più recente Separazione, sia Mystra che la Trama hanno riassunto il ruolo che svolgevano nei secoli passati. Ora, sia gli incantesimi che gli oggetti magici sono più affidabili di quanto non fossero quando la Piaga Magica infuriava ancora.
Poteri Soprannaturali e Poteri Psionici[]
Le capacità magiche innate di certe creature, i poteri soprannaturali acquisiti di alcuni individui come i monaci e le capacità psioniche sono tutti casi in cui i fruitori non manipolano la Trama nel modo tradizionale degli incantatori. Lo stato mentale del fruitore è essenziale: i monaci e alcuni psionici si addestrano a lungo e duramente per entrare nello stato mentale richiesto, mentre certe creature dotate di poteri soprannaturali sono dotate di quello stato mentale fin dalla nascita. In che modo queste capacità siano correlate alla Trama è ancora oggetto di accese discussioni; molti studiosi dell'arcano credono che l'uso della cosiddetta Arte Invisibile sia un aspetto delle doti magiche che non possa essere studiato o insegnato in modo diretto.
Oggetti Magici[]
Quando un effetto magico viene creato manipolando i fili della Trama, la creazione di un oggetto magico lega quei fili in modo specifico, al fine di produrre l'effetto desiderato fintanto che l'oggetto perdura. La Trama fornisce prontamente l'energia per gli incantesimi e consente a coloro che praticano l'arte di creare oggetti magici di imbrigliare quell'energia all'interno delle loro creazioni finché non sarà richiamata dal fruitore (che, naturalmente, non deve necessariamente essere un incantatore). In alcuni casi, la magia di un oggetto deve essere legata a colui che lo utilizza: questo rappresenta l'intreccio dei fili della Trama tra l'oggetto e colui che lo impugna ed è chiamato sintonia. Come sempre accade nelle questioni di natura magica, il numero di oggetti con cui un singolo essere può entrare in sintonia è limitato, ma i benefici di questo tipo di rapporto possono essere considerevoli.
Mythal[]
I mythal sono alcune delle magie più potenti del mondo di Toril, costrutti che vincolano e modellano la Trama in un luogo particolare, a volte con una potenza tale da piegare o riscrivere le regole stesse della magia o addirittura della realtà. Un mythal è un campo permanente di interdizioni ed effetti magici sovrapposti e legati a un luogo specifico. Nel suo uso originale, questo termine si riferiva agli effetti di Alta Magia che proteggevano le antiche città elfiche. Da allora il suo uso si è esteso fino ad abbracciare ogni genere di protezione simile, dalle immense città sospese del perduto Netheril alle interdizioni di Silverymoon, fino ai più piccoli (ma non meno efficaci) campi magici che proteggono luoghi importanti come Candlekeep. Stando ad alcuni, anche i molti strati ed effetti di interdizione di Sottomonte, nelle viscere di Waterdeep, dovrebbero essere considerati una sorta di mythal. Molti mythal sono di natura difensiva e sono concepiti per limitare i tipi di magia utilizzabili all'interno dell'area che essi governano: le restrizioni più comuni riguardano le magie di teletrasporto e di evocazione. Il mythal di Evereska influenza il tempo atmosferico nell'area e protegge gli abitanti locali dalle malattie, mentre il mythal della sommersa Myth Nantar rende l'acqua respirabile e più agevole per le creature che non sono abituate alla vita sottomarina. Sotto molti aspetti, un mythal è meno simile a un incantesimo e a un oggetto magico e più vicino a una creazione vivente di magia, che può rafforzarsi o indebolirsi, assorbire danni o morire. A volte i mythal possono anche curarsi, come nel caso del mythal di Silverymoon, rifiorito dal Ponte della Luna dopo il più recente ritorno di Mystra. Ogni mythal attivo è associato a uno o più esseri in sintonia con i suoi effetti, che possono ignorare qualsiasi restrizione al lancio di incantesimi, direzionare gli effetti del mythal che richiedono un bersaglio e insegnare a chi è dotato di abilità sufficiente ad accedere ai suoi segreti. Ad eccezione di città come Silverymoon ed Evereska, gli avventurieri tenderanno a imbattersi in mythal danneggiati o indeboliti, all'interno di complessi di rovine dove la magia un tempo esercitava una forte influenza. Anche se un incantesimo identificare può rivelare alcuni degli effetti più semplici di un mythal, le restrizioni attive relative al lancio degli incantesimi possono essere scoperte soltanto tentando di lanciare un incantesimo proibito (e fallendo). Un potente incantatore può imparare a riparare o ad accedere a un mythal senza aiuto, ma tali imprese sono leggendarie e perfino i maghi più rinomati le tentano raramente. Una città elfica che include Myth nel suo nome (Myth Drannor, Myth Glaurach, Myth Nantar e altre) è protetta o era protetta da un mythal. Le rovine di questi luoghi nascondono sicuramente uno o più effetti imprevedibili, generati da un mythal danneggiato o distrutto.
Le Religioni nei Reami[]
Sebbene i maghi possano compiere meraviglie con la loro Arte e gli avventurieri siano visti come figure in grado di prendere in mano il loro destino, la maggior parte degli abitanti dei Forgotten Realms si affida agli dèi nel momento del bisogno. Le divinità svolgono un ruolo importante nella vita di quasi tutti gli abitanti, dal più potente dei nobili al più misero dei ragazzi di strada. Le varie razze di Toril venerano i loro pantheon, che restano all'incirca immutati da una regione all'altra, sebbene alcune culture e società possano porre enfasi su una certa divinità anziché su un'altra. Nonostante alcune eccezioni degne di nota (come per esempio le divinità del Mulhorand), tutti gli dèi sono venerati in tutto Faerùn.
Forme di Culto[]
Un individuo medio venera divinità diverse in contesti diversi. Quasi tutti i mestieri hanno una divinità patrona: i contadini fanno offerte a Chauntea affinché i loro raccolti siano prosperosi, gli scrivani e i contabili mormorano una preghiera a Deneir quando affilano i loro pennini e i mercanti più devoti mettono sempre da parte qualche moneta per Waukeen alla fine della giornata. Molti individui venerano una divinità associata a un aspetto della loro vita quotidiana, della famiglia o della casa, mentre altri sentono il richiamo di un dio particolare per le ragioni più disparate. Spesso un individuo porta con sé o indossa un piccolo simbolo della sua divinità prescelta, come un pendente o una spilla che raffiguri il simbolo sacro del dio o qualche altro monile personale. Inoltre, un individuo venera regolarmente gli dèi in base alle proprie necessità e circostanze: un contadino che venera Chauntea come divinità prescelta può pregare Amaunator affinché gli conceda un cielo sereno e soleggiato, mentre una nobile di Waterdeep che solitamente venera Deneir potrebbe rendere grazie a Sune dopo che la festa per il debutto in società di suo figlio ha avuto successo. Gli stessi sacerdoti di una specifica divinità spesso riconoscono i ruoli che le altre divinità svolgono nel mondo e nelle loro vite. In generale, un fedele considera il suo rapporto con gli dèi come un rapporto pratico e reciproco: egli offre al dio preghiere e doni, in quanto questo è il modo appropriato di incoraggiare quel dio a concedere la sua benedizione e a trattenere la sua collera. Queste preghiere e gli altri atti di devozione si svolgono generalmente in silenzio, presso il santuario di una dimora o di una comunità, o più sporadicamente in un tempio dedicato a quella divinità, quando il fedele sente il bisogno di "bussare alla porta del dio" per ottenere la sua attenzione. Molte forme di culto sono spesso atti di venerazione: rendere grazie per il favore mostrato, richiedere benedizioni future e innalzare lodi per le intercessioni della divinità, grandi o piccole che siano. Poiché la maggior parte degli abitanti di Faen'.ìn non vuole attirare su di sé le ire delle divinità più crudeli o selvagge, anche le suppliche di mantenere la pace sono considerate un atto di devozione. Un cacciatore o un contadino potrebbero fare offerte a Malar nella speranza di tenere a bada i predatori, mentre un marinaio potrebbe pregare Umberlee affinché trattenga la sua collera per la durata di un viaggio.
Divinità Nuove e Straniere[]
Il pantheon Faen'.ìniano non è l'unico pantheon conosciuto su Toril. Le razze non umane, per esempio, venerano le divinità della loro razza e gli abitanti delle terre più lontane spesso adorano divinità completamente diverse. Di tanto in tanto, qualche straniero introduce il culto di queste divinità nel Faerûn. In altri casi molto rari, una nuova divinità viene a crearsi, a volte quando un mortale ascende al rango divino o una divinità la cui venuta era predetta da profeti e capi di nuove religioni finalmente si manifesta. Nei luoghi più cosmopoliti come Waterdeep e Calimshan, spuntano a volte piccoli santuari e templi dedicati alle divinità più strane. Il successo del culto di una nuova divinità raramente preoccupa gli altri dèi del pantheon Faerûniano e i loro fedeli, a meno che l'area di influenza del nuovo arrivato non entri direttamente in competizione con quella di una divinità già consolidata. I metodi per risolvere questi conflitti possono variare da duelli amichevoli indetti nei giorni festivi o rituali concepiti per enfatizzare la gloria di un dio rispetto a un altro, fino a sfociare in sanguinose campagne militari religiose. Col passare delle generazioni, un nuovo dio potrebbe diventare un membro consolidato del pantheon. Anzi, alcuni studiosi fanno notare che il Faerûn include molte divinità "immigrate", figure unitesi ai ranghi del pantheon talmente tanto tempo fa che le loro origini straniere ormai si perdono nella notte dei tempi.
Divinità Morte e Risorte[]
In più occasioni, le campane hanno suonato a lutto per qualche divinità dei Reami. Alcuni dèi furono abbattuti durante il Periodo dei Disordini, altri quando la Piaga Magica scatenò la distruzione in tutti i Reami e in tempi più recenti durante la caduta di Netheril. Alcune divinità sono perfino state uccise da mortali armati di magie straordinariamente potenti. Quando un dio si ritira da un pantheon, la sua magia divina smette di fluire fino ai suoi fedeli, i miracoli e i presagi associati a quella divinità si interrompono, il sacerdozio di quella divinità perde la fede e i suoi luoghi sacri vengono abbandonati o reclamati dalle altre fedi. Per gli adoratori di una divinità non fa differenza che il loro dio sia veramente morto o semplicemente assopito, perché le conseguenze ai loro occhi restano le stesse. Tuttavia, come gli eventi più recenti hanno dimostrato, non è detto che un dio scomparso resti assente per sempre. Più di un presunto dio defunto ha fatto ritorno dalla morte e ha radunato attorno a sé una nuova schiera di fedeli. Anzi, le leggende di alcune divinità parlano apertamente di cicli di morte e resurrezione. Come il Saggio di Shadowdale un tempo fece notare: "Se gli dèi possono concedere ai mortali il dono di fare ritorno dalla morte, perché essi stessi dovrebbero chinare il capo alla morte per sempre?"
L'aldilà[]
Molti umani credono che le anime dei defunti recenti siano condotte sul Piano del Fato, dove vagano per la grande Città del Giudizio, spesso senza neanche rendersi conto di essere morte. I servitori degli dèi si presentano al loro cospetto per reclamare quelle anime e, se le giudicano degne, le portano con loro fino all'aldilà che le aspetta, nel dominio della loro divinità. Di tanto in tanto, alcuni fedeli vengono riportati nel mondo, dove rinascono per completare qualche opera rimasta incompleta. Le anime che nessun servitore degli dèi viene a reclamare sono giudicate da Kelemvor, che decide della sorte di ognuna di esse singolarmente. Alcune ricevono l'incarico di fungere da guide per le altre anime perdute, mentre altre vengono trasformate in larve striscianti e gettate nella polvere. I falsi e i senza fede diventano parte del Muro dei Miscredenti, la grande barriera che circonda la Città dei Morti, dove le loro anime si dissolvono lentamente fino a diventare parte della sostanza del Muro stesso.
Istituti Religiosi[]
Chi presta servizio come sacerdote di un dio non è necessariamente un chierico. Anzi, il potere conferito dagli dèi ai chierici e agli altri incantatori divini viene concesso molto raramente (vedi "Magia Divina" di seguito). Il compito di un sacerdote consiste nel servire la propria divinità e i suoi fedeli, un compito che non richiede necessariamente l'uso della magia. Il tipo di individuo attratto dal sacerdozio presso una divinità dipende dai dettami di quel dio: le scaltre canaglie che venerano Mask hanno ben poco in comune con gli integerrimi difensori della legge di Tyr e gli entusiasti libertini che venerano Lliira sono diversi da entrambi.
Templi e Santuari[]
Le istituzioni religiose più comuni di Faerûn sono i templi e i santuari. Che si tratti di piccoli edifici fuori mano o di vasti complessi composti da varie strutture e appezzamenti di terra, ogni tempio agisce nel rispetto delle tradizioni della sua fede, anche se qualche figura carismatica o potente che raggiunga una posizione prominente all'interno della gerarchia potrebbe caldeggiare o ispirare alcuni cambiamenti a quelle tradizioni. I templi in Faerûn non prevedono liturgie regolari. Le cerimonie collettive all'interno di un tempio vengono celebrate soltanto in occasione di alcune festività specifiche, mentre nel resto dell'anno sono i sacerdoti a fare visita alla comunità per celebrare riti come matrimoni e funerali. I templi sono luoghi dove i fedeli si radunano per trascorrere del tempo in uno spazio consacrato a una divinità, da soli o assieme alla propria famiglia, oppure per cercare l'aiuto dei sacerdoti in determinate occasioni. I piccoli santuari e le cappelle private, cosa diversa dai templi veri e propri, sono diffusi capillarmente in tutto Faerûn, specialmente in quelle aree in cui un tempio non esiste. I santuari tendono a essere privi di personale e sono curati dalla gente del luogo e dai visitatori che li usano come luoghi di preghiera. Un santuario potrebbe essere modesto come un pozzo lungo la strada, dove i mercanti in viaggio possono gettare una moneta per invocare la buona sorte di Waukeen, o come una statua di Amaunator circondata da bracieri ardenti in un padiglione al centro del villaggio. I sacerdoti itineranti vanno spesso in cerca di questi luoghi per visitarli, in quanto fungono da punti di raduno per molti fedeli. Quando corre voce che una sacerdotessa itinerante di Eldath è giunta in città, i fedeli si mettono in cerca di quella sacerdotessa presso la sorgente sacra dedicata alla dea ai margini del paese. Una famiglia o un'attività commerciale potrebbe mantenere un santuario o una cappella dedicata alla sua divinità preferita, come per esempio una serie di campanelle a vento consacrate ad Akadi e appese a un grande albero in giardino, o un simbolo di legno scolpito per riprodurre la mano di Azuth in miniatura, esposto in una posizione di spicco lungo una parete, accanto a uno spazio dove accendere candele o bruciare incenso.
Comunione con gli Dei[]
Vita Inganno Anche se circolano molte storie su momenti del passato in cui gli dèi comparvero in forma fisica e camminarono sulla terra, quelle occasioni furono poche e molto rare. Nella maggior parte dei casi, gli dèi comunicano con i loro fedeli attraverso segni e presagi, colti soltanto da chi è in grado di interpretarli. Com'è naturale, alcuni segni sono più sottili (e quindi aperti a più forme di interpretazione) di altri. Il tipo più semplice di comunione che fedeli e sacerdoti possono sperimentare con le loro divinità è costituito da preghiere, canti e meditazioni. Tali esperienze sono intensamente personali e il buon senso comune induce tutti a fare in modo che restino tali. Dopotutto, vale la pena di tenere per sé il "consiglio" del proprio dio che appare durante la preghiera del mattino e impartisce una svolta positiva alla giornata. Che ogni veneratore entri in comunione a modo suo, come afferma un detto popolare. Anche la magia divina fornisce alcuni modi di entrare in comunione con gli dèi e può essere usata per invocare la loro guida. I pronunciamenti divini di questo tipo sono spesso fugaci e hanno una portata strettamente personale, mentre gli editti che riguardano le questioni più ampie tendono a essere aperti a interpretazioni e dibattiti.
Sacerdozio[]
Il sacerdozio è una vocazione come tante altre, in cui coloro che lo intraprendono spesso affinano le loro capacità attraverso un sistema di apprendistato. Presso un piccolo tempio, un novizio o un accolito può studiare sotto l'unico sacerdote disponibile. I templi più grandi possono accogliere interi gruppi di accoliti, ognuno dei quali può studiare sotto la guida di uno o più mentori responsabili del loro apprendimento dei doveri e delle abilità del sacerdozio. Una volta completata la loro istruzione, gli accoliti spesso prendono i voti ufficialmente durante un rituale in cui il candidato che ha completato con successo il suo apprendistato viene investito delle responsabilità del sacerdozio.
Conflitti e Persecuzioni[]
I valori etici e morali delle divinità in Faerûn abbracciano una gamma molto ampia e rappresentano tutti i punti di vista adottati dai loro seguaci mortali, dagli integerrimi agenti del bene agli spietati fautori del male. Molte culture e società si dimostrano assai meno cosmopolite della popolazione del Faerûn nella sua globalità: ne consegue che le persecuzioni religiose (dal punto di vista di chi attira attenzioni indesiderate) sono un fenomeno ricorrente in molti luoghi dove il culto di certe divinità è visto di cattivo occhio. Molti governi che attuano la persecuzione limitano le restrizioni alla fondazione di templi e sacerdozi formali e di festività organizzate (a livello pratico, è impossibile impedire a un individuo di venerare in modo innocuo o segreto la divinità che ha scelto di seguire). Per esempio, sebbene il culto di Talona (come quello di molte divinità malvagie) sia proibito a Waterdeep, questa proibizione si estende solo alla fondazione dei templi e alla presenza di un ordine sacerdotale all'interno della città. I singoli cittadini o le famiglie che venerano Talona possono essere considerati dei fuorviati, ma non vengono incarcerati o puniti, fintanto che rispettano le leggi della città. Altri luoghi si spingono un passo oltre in questa forma di persecuzione, per i motivi più disparati. Un tiranno potrebbe dichiarare fuorilegge il culto di Torm, onde evitare che possa ispirare una ribellione. Oppure, il sindaco di una comunità fluviale solitamente di mentalità aperta potrebbe imporre ai veneratori di Silvanus di recarsi altrove, a seguito dei recenti problemi che i taglialegna hanno avuto con i druidi locali.
Magia Divina[]
Gli dèi mostrano il loro favore ai mortali in una miriade di modi diversi. Nel caso di alcuni eletti, le divinità potrebbero aprire la loro mente o la loro anima al potere della magia. Non esiste una formula che definisca chi sperimenta e chi non sperimenta una rivelazione divina, in quanto gli dèi agiscono in modo misterioso quando devono scegliere i loro prediletti. Alcuni di questi eletti cercano di ignorare o di rinnegare il loro dono, mentre altri lo abbracciano con tutto il cuore. Alcuni di quelli che dimostrano un certo potenziale per la magia divina sviluppano le loro capacità addestrandosi in un tempio, un boschetto sacro o qualche altro luogo spirituale, magari in compagnia di altri discepoli. Altri praticanti della magia divina scoprono e alimentano i poteri ricevuti dagli dèi interamente tramite le proprie forze.
Gli Dei del Faerûn[]
Le divinità che compongono il pantheon del Faerùn sono simili alle popolazioni di certe grandi città dei Reami: un pittoresco miscuglio di individui dalle provenienze più disparate. La composizione del pantheon è cambiata più volte nel corso dei secoli, a seguito dei mutamenti nei Reami e tra le popolazioni (o viceversa, in base alle teorie di certi studiosi). Le pagine seguenti descrivono i membri più prominenti del pantheon. Le divinità del pantheon Faerùniano non sono affatto le uniche potenze venerate nei Reami. Le razze non umane possiedono i loro pantheon personali e altri culti e divinità meno note si nascondono negli angoli più remoti di tutto Faerùn.
Amaunator[]

Il Custode del Sole Eterno, la Luce della Legge, il Dio Giallo Il dominio di Amaunator abbraccia sia gli obblighi della legge che la gloria del sole. I suoi sacerdoti contribuiscono a definire le burocrazie e gli ordini legali che regolano la vita delle comunità e spesso assistono alla stesura di contratti e accordi scritti, vidimando quei documenti col simbolo del sole di Amaunator per confermarne la validità. I sacerdoti di Amaunator insegnano che il loro dio è morto ed è rinato più volte nel corso dei secoli. Come il sole, a volte sprofonda nel reame dell'oscurità, ma il suo sguardo luminoso prima o poi torna sempre a posarsi sul mondo. Amaunator è considerato una divinità severa e inflessibile, simile a Silvanus nei comportamenti, ma non si cura di preservare l'equilibrio della vita: desidera invece che tutto proceda come previsto dall'ordine celestiale, che le promesse siano mantenute e che regole e leggi siano rispettate. I contadini e i viaggiatori si rivolgono a lui con una preghiera quando desiderano la pioggia o il sole, come Morte anche chiunque desideri che il tempo cambi a suo favore. Tuttavia, la forma più comune di propiziazione di Amaunator è l'usanza di formulare giuramenti, firmare contratti e proclamare leggi alla luce del sole. Nella percezione collettiva, il legame tra un giuramento solenne e la luce del sole è talmente forte che chi è in procinto di stipulare un accordo o impartire un decreto spesso si ferma e aspetta che una nube passi e che il sole torni, prima di completare il proclama o la transazione in questione.
Asmodeus[]

Il Signore del Nono, Piede Spaccato, Vecchio Zoccolo e Corno. Il culto dichiarato di Asmodeus ebbe inizio circa un secolo fa, quando alcuni piccoli culti guidati da figure carismatiche uscirono allo scoperto a seguito della Piaga Magica. Quella catastrofe spinse molti a chiedersi perché gli dèi si fossero infuriati o avessero abbandonato i mortali. I fedeli di Asmodeus fornirono a quei dubbi una risposta nella figura di un dio pronto a perdonare tutti i loro peccati. Nonostante questo, nei decenni che seguirono, il culto di Asmodeus fu comunque accettato con difficoltà. Stando alle convinzioni dei popoli del Nord (che coincidono con molti racconti narrati dai nani, dagli elfi e da altre razze), Asmodeus è il Signore del Nono, il capo supremo di tutti i diavoli dei Nove Inferi. La gente sa che i diavoli sono creature dalla mente gelida e dalla lingua mielata, pronti a indurre in tentazione i mortali e a reclamare un caro prezzo in cambio dei doni offerti, un prezzo che spesso coincide con l'anima stessa del contraente. Si dice che quando un'anima attende sul Piano del Fato l'arrivo di una divinità che la conduca nell'aldilà che le spetta, i diavoli si avvicinino a quell'anima e le offrano poteri e piaceri immortali di ogni genere. L'anima non deve fare altro se non un passo per allontanarsi dalla polvere e dalla folla che la circonda per mettere piede sul primo gradino della scala infernale che rappresenta la gerarchia dei Nove Inferi. I fedeli di Asmodeus ammettono che i diavoli mostrano ai loro adoratori un cammino che non è adatto a tutti... proprio come non è adatto a tutti crogiolarsi in eterno alla luce di Lathander o a brandire un martello nelle miniere di Moradin. Chi serve Asmodeus in vita spera di essere chiamato a distinguersi dalle masse gementi sul Piano del Fato dopo la morte: ambisce a essere il padrone del suo destino e ad avere tutta l'eternità per perseguire i propri scopi. A chi si dimostra meno ambizioso, i sacerdoti di Asmodeus offrono la prospettiva di una grazia nell'oltretomba. Tutte le anime attendono sul Piano del Fato che una divinità si degni di decidere dove quelle anime trascorreranno il resto dell'eternità. Chi ha vissuto la propria vita aderendo più strettamente alla filosofia di una divinità viene scelto per primo. Chi invece ha trasgredito agli occhi del dio di sua scelta o non ha seguito alcun credo particolare potrebbe rimanere in attesa per secoli prima che Kelemvor lo giudichi e decida la sua destinazione. Chi teme una sorte del genere può pregare Asmodeus: stando a quanto affermano i suoi sacerdoti, un diavolo offrirà a quell'anima un minimo di conforto. Oggigiorno, i santuari di Asmodeus sono ancora una rarità e i suoi templi sono quasi inesistenti, ma molti mortali hanno preso l'abitudine di chiedere ad Asmodeus di essere perdonati dei loro peccati. Dopo avere trasgredito in qualche modo alle leggi di un dio, un individuo prega Asmodeus per ricevere qualcosa che gli dia consolazione nel corso della lunga attesa. Asmodeus è noto per concedere alla gente ciò che più desidera, quindi i mortali gli chiedono di ottenere tutti i piaceri e le distrazioni che più bramano dalla vita. Coloro che trasgrediscono in modo più grave spesso chiedono ad Asmodeus di celare i loro peccati agli occhi degli dèi e i suoi sacerdoti rispondono che anche questo può essere fatto ... in cambio di un prezzo da pagare dopo la morte.
Auril[]

Vergine del Gelo, Signora del Bacio di Gelo, Alba di Ghiaccio Auril, la spietata dea del freddo e dell'inverno, viene venerata soprattutto nelle regioni soggette agli inverni più freddi, dove i mortali cercano di ingraziarsi la dea offrendole doni e preghiere in cambio della sua misericordia. I suoi sacerdoti avvertono tutti di prepararsi all'inverno e di mettere da parte delle scorte aggiuntive per avere qualcosa da offrirle in dono. Sono pochi i fedeli che prediligono Auril, ad eccezione di chi si guadagna da vivere grazie all'inverno o di chi ama genuinamente quella stagione. I suoi rari sacerdoti tendono a essere individui che spesso sarebbero cacciati dalle loro comunità, se non fosse per il rango clericale che rivestono. Osservano il celibato e si tengono a distanza dal prossimo quando non svolgono le loro mansioni ufficiali. A Luskan esiste un tempio dedicato ad Auril: il Palazzo dell'Inverno decorato con guglie bianche. Questa struttura è un complesso di colonne e arcate, prive di tetto e scolpite in pietra bianca. I rituali dei veneratori di Auril spesso appaiono crudeli ai profani. A Luskan i visitatori si radunano nei pressi del tempio per assistere alle frequenti "sfilate bagnate", un rituale in cui i supplicanti indossano abiti imbottiti di ghiaccio. Devono fare visita alle sei colonne bianche note come i Baci di Auril, disseminate in tutta la città, e intonano preghiere e canti in onore alla dea mentre marciano da una colonna all'altra. Una volta giunto a una colonna, un supplicante deve arrampicarsi fino alla sua cima e "baciare la signora", sfiorando con le labbra una piastra di ferro arrugginita situata sulla sommità. D'inverno questi eventi si trasformano in frenetiche gare di corsa, con il rischio aggiuntivo di contrarre geloni o di fe;irsi cadendo dalle colonne scivolose. I corridori della sfilata vengono applauditi dagli abitanti locali, che escono dalle taverne per scommettere sulla resistenza fisica dei partecipanti. Si crede che coloro che completano la corsa contribuiscano a rendere l'inverno più mite e nell'arco di tutto l'inverno non devono mai pagare per il cibo o la birra.
Azuth[]

L'Altissimo, il Signore dell'Arte Magica, il Primo Magister Sono pochi i fedeli che rendono omaggio ad Azuth, al di fuori dei maghi. Per loro, l'Altissimo è l'incarnazione suprema di tutto ciò che hanno a cuore. Mystra riveste il ruolo di dea della magia, Oghma è il dio della conoscenza e Deneir è il dio della scrittura e del linguaggio. Azuth prende alcuni aspetti di questi domini generici e li applica alle pratiche specifiche dei maghi. Per esempio, sebbene Mystra sia la divinità che rappresenta l'anima, l'arte e le meraviglie della magia, Azuth è il dio delle lunghe ore di studio dei maghi, dei logoranti obblighi di movimento e di pronuncia degli incantesimi e delle dita doloranti e macchiate di inchiostro. I maghi invocano Azuth quando scrivono pergamene, tracciano cerchi magici, tentano di memorizzare gli incantesimi e perfino quando lanciano gli incantesimi. Spesso questo omaggio si esplicita imitando silenziosamente il simbolo sacro di Azuth, puntando il dito indice della mano sinistra verso il cielo. Per molti maghi questo gesto è diventato talmente ricorrente da farlo quasi inconsciamente. I templi dedicati ad Azuth sono rari e i suoi chierici ancora più rari. Perfino Halruaa, una terra satura di magia, ospita soltanto una manciata di luoghi sacri dedicati ad Azuth. A volte una statua o un santuario a lui dedicato compare in un angolo di un tempio di Mystra o di un'altra divinità. Più spesso, un mago dispone di un santuario personale dedicato ad Azuth nella sua dimora. In questi luoghi, Azuth è rappresentato come una figura barbuta e incappucciata che tiene alta la mano sinistra, puntando l'indice verso il cielo. In certi casi viene rappresentata soltanto la mano, ma in entrambe le varianti il dito viene spesso usato come candeliere o come punto d'origine di un incantesimo luce.
Bane[]

La Mano Nera, il Signore dell'Oscurità Il credo di Bane è molto semplice: i forti non solo hanno il diritto di regnare sui deboli, ma ne hanno anche il dovere. Un tiranno che è in grado di rivendicare il potere deve farlo, poiché da quell'atto non trarrà beneficio soltanto il tiranno, ma anche i suoi sudditi. Quando un sovrano cede alla decadenza, alla corruzione o al trascorrere degli anni, un altro sovrano più forte e più capace prenderà il suo posto. Bane è disprezzato in molte leggende. Nel corso della storia, coloro che lo venerano hanno commesso molti atti oscuri in suo nome, ma molti fedeli non venerano Bane spinti dalla malizia. Bane rappresenta l'ambizione e il controllo: chi è dotato della prima, ma manca del secondo, prega la Mano Nera affinché gli conferisca la forza. Si dice che Bane prediliga coloro che mostrano determinazione e coraggio e che aiuti coloro che ambiscono a diventare conquistatori, a fondare un regno nelle terre selvagge e a imporre l'ordine là dove non vige la legge. Molte volte e in molti luoghi di Faerûn, i fedeli di Bane sono stati considerati dei salvatori a seguito del loro intervento: hanno massacrato orde di razziatori, deposto sovrani corrotti o salvato eserciti sull'orlo della sconfitta. Ma in altrettante occasioni, il culto di Bane ha creato o appoggiato crudeli dittature, favorito monopoli mercantili o introdotto la pratica della schiavitù dove prima non esisteva.
Beshaba[]

La Vergine della Sfortuna, la Signora del Destino, Bess la Nera Beshaba è il contraltare di Tymora e nel corso della vita quotidiana viene invocata con la stessa frequenza della sua "sorella" più benevola. È considerata una divinità crudele e capricciosa, che la gente tenta di ingraziarsi per evitare di attirare la sua attenzione e il suo interesse in modo negativo. Il nome di Beshaba viene invocato quando qualcuno è colpito dalla malasorte, dai casi più marginali come urtare un mobile con il dito del piede o rompere la ruota di un carro, a quelli più catastrofici, come scivolare e cadere in un burrone. Beshaba viene invocata anche per distogliere la sua attenzione quando qualcuno fa qualcosa in cui la buona sorte sarebbe poco rilevante ma la cattiva sorte potrebbe incidere. Per esempio, quando qualcuno tira i dadi si appella a Tymora perché vuole che il risultato casuale sia positivo, ma chi deve attraversare un ponte pericolante chiederà a Beshaba di mantenere il ponte intatto. La gente comune simula il simbolo di Beshaba nascondendo il pollice nel pugno e allungando le altre dita (possono farlo con una o entrambe le mani, per simulare le corna del suo simbolo sacro) per scacciare la sfortuna. Lo stesso gesto fatto portando la mano all'altezza della testa è considerato un saluto; quando le "corna" vengono puntate contro qualcuno, indicano l'intenzione di invocare la malasorte su quell'individuo. Molti druidi venerano Beshaba come membro del Primo Circolo e celebrano danze propiziatorie in suo onore indossando corna di cervo annerite dal fuoco e intinte nel sangue. Stando a questi druidi, il suo simbolo sacro è costituito dalle corna di un cervo perché quando Beshaba fu venerata per la prima volta, gli umani erano semplici cacciatori e raccoglitori e si credeva che la dea portasse sfortuna ai cacciatori, facendoli impalare dalle corna di un cervo. Sebbene la maggior parte della gente tremi all'idea che Beshaba possa presenziare a un qualsiasi evento (anche in spirito), la dea viene quasi sempre invocata e applaudita formalmente nei discorsi o nelle cerimonie di inaugurazione o alle funzioni formali come matrimoni e incoronazioni, gare sportive o di abilità marziali, e alle cerimonie di scelta del nome dei bambini. Se non fosse invitata a questi eventi, la dea potrebbe offendersi e scatenare la malasorte su tutti i convenuti. I templi di Beshaba sono pressoché sconosciuti. Capita spesso però che nelle comunità rurali venga eretto un palo con un paio di corna di cervo appese sulla sommità, in genere sul luogo di un incidente o di un omicidio. In città, dove le corna di cervo sono più difficili da reperire, e i delitti e gli incidenti sono più frequenti, vige l'usanza di disegnare le corna nere di Beshaba con il carboncino su un muro vicino, lasciando il simbolo in bella mostra finché non scolorisce. Questi "santuari", in una forma o nell'altra, fungono da monito per la comunità, indicando quel posto come un luogo di sventura. Alcuni santuari più formali dedicati a Beshaba sorgono in quei luoghi dove la gente spera frequentemente di sfuggire alla malasorte. Questi luoghi sono contrassegnati da pali o pietre dipinti di rosso a cui sono appese delle corna di cervo annerite o da una targa rossa triangolare appesa a un muro da cui pendono le corna in questione. In entrambi i casi è presente una scodella di pietra o di bronzo dove è possibile gettare monete o bruciare piccole offerte. I Maghi Rossi di Thay solitamente erigono questi santuari al di fuori delle loro camere dei rituali, per proteggersi dagli incidenti più sfortunati. Sono pochi coloro che osano scegliere Beshaba come patrona. I rari chierici della Vergine della Sfortuna sono figure che sono rimaste profondamente segnate da grandi tragedie e cercano di mettere in guardia gli altri sulle profonde ingiustizie della vita ... o di infliggere tali ingiustizie al prossimo.
Bhaal[]

Il Signore degli Assassini Gli abitanti di Faerûn normalmente non pregano Bhaal e non si rivolgono a: lui. È considerato una divinità profondamente malvagia e distruttiva, ossessionata dalla morte di ogni essere senziente e pronto a provocarla anche attraverso i mezzi più caotici. Qualcuno innalza una preghiera a Bhaal quando vuole commettere un omicidio. In certi casi, un individuo potrebbe avere dei buoni motivi per ricorrere a un omicidio, per esempio quando tramite mezzi legali non è riuscito a raddrizzare un'ingiustizia subita, ma nella maggior parte dei casi a pregare Bhaal sono coloro che cercano di uccidere qualcuno spinti dalla gelosia, dall'avidità o dalla collera. È raro che qualcuno che non sia un assassino o un omicida compulsivo scelga Bhaal come suo patrono e i chierici che venerano Bhaal spesso rientrano in una o in entrambe queste categorie. Vari culti omicidi di Bhaal sono sorti in passato, ognuno guidato da un sedicente e carismatico sacerdote di Bhaal, ma le forme più strutturate di culto del Signore degli Assassini sono estremamente insolite e i suoi templi e santuari sono altrettanto rari. Chi erige un santuario in onore di Bhaal solitamente lo fa per ringraziarlo di un omicidio andato a buon fine. Questi santuari includono in genere un teschio o una testa recisa circondata da gocce di sangue (di solito entrambi appartenenti alla vittima assassinata).
Chauntea[]

La Grande Madre, la Dea del Grano Chauntea è la dea dell'agricoltura, che veglia sulle attività di aratura, mietitura, semina, raccolto, allevamento e macellazione del bestiame, tosatura e tessitura del mondo contadino. Da questo punto di vista, è una divinità rurale che raramente viene venerata entro le mura di una città, se non dai coltivatori di orti. Ma Chauntea è anche la Grande Madre, la dea della culla, del focolare e della casa, e di conseguenza è bene accetta in tutte le case, in occasione dei pasti o della nascita di un bambino, e la gente le rende grazie ogni volta che gode del piacere di sedersi accanto a un fuoco e di sentirsi protetta e amata. La fede di Chauntea è incentrata sulla cura e sulla crescita. I suoi precetti sono infarciti di aforismi e parabole del mondo contadino. Il ciclo eterno della crescita e della mietitura è un tema ricorrente della sua fede. La distruzione fine a se stessa e la demolizione senza ricostruzione sono considerati degli anatemi. Nei templi di Chauntea sono custodite numerose conoscenze relative all'agricoltura e alle coltivazioni. I suoi sacerdoti lavorano a stretto contatto con le comunità delle aree rurali e non esitano a rimboccarsi le maniche e a sporcarsi le mani di fango, quando ce n'è bisogno.
La Madre Terra[]
I druidi delle Isole Moonshae venerano la Madre Terra, colei che incarna il potere generante della terra stessa. Per molti abitanti del continente, la Madre Terra è un aspetto o una manifestazione di Chauntea, ma per i Ffolk è e sarà sempre e soltanto la Madre Terra. I pozzi lunari delle isole sono i suoi luoghi sacri e le sue finestre sul mondo.
Cyric[]

Il Principe delle Menzogne, il Sole Oscuro Il culto di Cyric è il frutto diretto della storia della sua ascensione al rango di divinità. Durante il Periodo dei Disordini, Cyric era un mortale, una figura chiave che portò alla risoluzione di quel periodo caotico, ma anche un traditore egoista e un assassino. Una volta diventato una divinità, Cyric continuò a tessere numerose trame allo scopo di ingannare e uccidere le altre divinità. Tra queste trame, la più famosa, stando alle leggende, sarebbe l'omicidio di Mystra, l'atto che scatenò la Piaga Magica oltre un secolo fa. Chi non venera Cyric lo considera il dio della follia, dei tumulti e degli inganni, ma i suoi sacerdoti affermano che queste sono solo eresie. Il loro Principe delle Menzogne non è un pazzo dalla mente contorta, bensì una divinità oscura e maestosa i cui insegnamenti dimostrano che, prima o poi, tutti i legami tra le persone si corrompono e avvizziscono. La chiesa di Cyric agisce allo scoperto nell'Amn, una terra i cui cittadini sposano i principi dell'ambizione, dell'autodeterminazione e del "compratore in guardia". Chi sceglie Cyric come suo patrono tende a essere un sadico, un artista della truffa, un animo machiavellico assetato di potere o qualcosa di peggio. Gli altri pregano Cyric quando stanno per fare qualcosa di sbagliato, ma non vogliono che si venga a sapere. "Il Sole Oscuro", in origine uno degli pseudonimi di Cyric, è diventato una metafora per rappresentare i tumulti che sconvolgono i Reami. "Un Sole Oscuro è sorto su questa corte" è un detto che significa che gli intrighi e le lotte intestine presso una casata nobile stanno degenerando; allo stesso modo, una coppia di sposi sa che è giunto il momento di cercare consiglio presso gli altri se "un Sole Oscuro è spuntato alla finestra" della loro relazione.
Deneir[]

Il Signore di Tutti i Glifi e le Immagini, il Primo Scriba, lo Scriba di Oghma Deneir è il dio della letteratura e della cultura, il patrono degli artisti e degli scribi. Suo è il potere di definire e descrivere con precisione, di leggere e scrivere e di tramandare le informazioni. Nelle leggende, Deneir viene spesso raffigurato come uno scriba al servizio di Oghma e di solito è considerato il braccio destro di Oghma. E usanza comune che chi scrive una lettera o trascrive informazioni reciti una preghiera a Deneir per evitare di commettere errori. Analogamente, gli artisti rendono omaggio a Deneir prima di iniziare e di completare un'opera, specialmente se si tratta di miniare manoscritti, intessere arazzi che raccontano una storia o di tentativi analoghi di usare l'arte per catturare la verità. I seguaci di Deneir credono che ogni informazione che non venga annotata e preservata per un uso futuro sia destinata ad andare perduta. Considerano la capacità di leggere e scrivere un importante dono degli dèi, un dono da diffondere e insegnare ovunque. I suoi seguaci sono studiosi e scribi diligenti che, come il loro patrono, si premurano non solo di preservare le opere scritte, ma anche di studiarle personalmente, in quanto si dice che lo stesso Deneir sia nascosto tra le righe, le forme e i brani di tutte le opere scritte. I sacerdoti di Deneir formulano anche un voto di carità, che li obbliga ad accettare le richieste altrui di scrivere lettere e trascrivere informazioni. I seguaci del dio hanno uno spirito individualista: sono accomunati dalla fede, ma tendono a non curarsi troppo della gerarchia e dei protocolli religiosi. Questo comportamento è incoraggiato dal fatto che le benedizioni della magia divina di Deneir vengono più spesso concesse a coloro che si smarriscono tra le righe di un testo scritto che non a coloro che si vantano di fare parte di un tempio o di un ordine religioso. La contemplazione del libro più sacro della fede, il Tomo dell'Armonia Universale, è il modo più efficace di dimostrarsi degni delle benedizioni di Deneir.
Eldath[]

La Silenziosa, la Guardiana delle Fronde, la Madre delle Acque Eldath è la dea delle cascate, delle sorgenti, degli stagni e dell'acqua ferma, nonché della pace e delle radure silenziose. Si ritiene che sia presente in molti di questi druidi. Eldath è la dea del conforto, della guarigione e della tranquillità. Le sue acque benedette guariscono i malati, curano i folli e confortano i morenti. Molte aree rurali hanno uno stagno o una radura che gli abitanti locali attribuiscono a Eldath. La tradizione vuole che questi posti siano un luogo di tranquillità e di riflessione dove ogni visitatore possa immergersi nei propri pensieri. Una massa d'acqua come un laghetto o una sorgente solitamente funge anche da ricettacolo per le offerte. Se il luogo sacro è una radura, il ruscello che la attraversa potrebbe fungere da ricettacolo, o forse un grosso cespuglio o un albero ai margini della radura potrebbe essere usato come il luogo destinato a raccogliere le offerte dei fedeli. Le tipiche offerte includono armi rotte o oggetti legati a una discussione passata, che i fedeli gettano via in segno di pace per il futuro. Molti di coloro che prediligono Eldath sono pacifisti o individui turbati da violenze a cui hanno assistito o in cui sono stati coinvolti. I sacerdoti di Eldath non si organizzano in grosse sette. Anzi, molti sono sacerdoti itineranti, che viaggiano da un luogo sacro e da un santuario all'altro per assicurarsi che quei luoghi siano curati a dovere e che la loro dolce serenità sia preservata. I fedeli di Eldath sono solitamente vicini alla natura e alleati dei druidi, che considerano Eldath un membro del Primo Circolo. Colpire un sacerdote di Eldath è considerato un tabù e chi ne uccide uno attira su di sé una grande sventura. Nonostante la misura di protezione che questa credenza fornisce, molti sacerdoti di Eldath preferiscono evitare i conflitti anziché tentare di sedarli. Chi serve Eldath è ben lieto di presiedere a un pacifico negoziato o di ratificare un trattato, ma non obbligherà gli altri a piegarsi all'armonia.
Gond[]

Il Portatore di Meraviglie, l'Ispirazione Divina, il Sacro Creatore di Tutte le Cose Gond è il dio degli artefici, dell'ingegno e della costruzione. È venerato dai fabbri, dai falegnami, dagli ingegneri e dagli inventori. Chiunque cerchi di fabbricare qualcosa può rivolgere una preghiera a Gond affinché guidi la sua mano, anche se tutti sanno che Gond sorriderà con più benevolenza a coloro che creano nuove invenzioni destinate a risultare utili agli altri. ' I sacerdoti di Gond viaggiano per il Nord avvolti in vesti color zafferano e dotate di fasce di stoffa che contengono tra le loro pieghe ingranaggi, serrature, ganci e frammenti di acciaio, stagno e legno che potrebbero tornare utili nei momenti più impensati. Indossano anche delle cinture fatte di grossi medaglioni metallici collegati tra loro ed enormi cappelli a tesa larga per proteggersi dal sole. Un sacerdote itinerante di Gond offre i suoi servizi ai villaggi più remoti come riparatore, falegname e ingegnere civile contemporaneamente, pronto a costruire un miglior cancello per un recinto, scavare un nuovo pozzo o riparare pentole o mobili che altrimenti sarebbero da gettare. Ogni sacerdote di Gond tiene un diario in cui annota le idee, le invenzioni e le innovazioni scoperte nel corso dei suoi viaggi e adora incontrare i sacerdoti suoi colleghi per condividere con loro ciò che ha trovato. Nelle città più grandi, i Gondar erigono templi che fungono da grandi officine e da laboratori sperimentali. I sacerdoti itineranti consegnano i loro diari agli scribi in servizio presso i templi, che trascrivono le osservazioni dei sacerdoti per i posteri, a beneficio di tutti. Molti di coloro che prediligono Gond praticano professioni onorate e di vecchia data: fabbri e ingegneri, architetti e tessitori, conciatori e gioiellieri. Nonostante questo, la fede di Gond è diventata nota (a ragion veduta) per accogliere inventori eccentrici e visionari di ogni genere. Il centro principale del culto di Gond sulla Costa della Spada è situato a Baldur's Gate, dove i fedeli hanno eretto due enormi strutture in onore del Portatore di Meraviglie: un tempio chiamato l'Alta Casa delle Meraviglie e un museo di artigianato e ingegneria chiamato la Sala delle Meraviglie. Lantan è stato il centro principale del culto di Gond fino a un secolo fa, quando la nazione insulare è scomparsa. Da quando è tornata, i pochi mercanti Lantanesi incontrati nei porti della Costa della Spada hanno detto poco o nulla sulle condizioni attuali della loro madre patria.
Gwaeron Windstrom[]
La Bocca di Mielikki, il Maestro dell'Inseguimento, l'Inseguitore Che Mai si Perde Sono in pochi oltre ai ranger del Nord a innalzare preghiere a Gwaeron Windstrom. Si dice che un tempo Gwaeron fosse un mortale innalzato al rango divino da Mielikki e che ora serva i ranger come loro intercessore presso Mielikki. È considerato un ranger provetto, un inseguitore perfetto, un addestratore di animali impareggiabile e un accanito nemico di tutte le creature predatrici come i troll e gli orchi. Si crede che abbia l'aspetto di un vecchio dalla lunga barba bianca, ma dal corpo ancora robusto e vigoroso e che riposi e dorma nel cuore di un bosco nei pressi di Triboar. I ranger pregano Gwaeron perché incarna molti aspetti del loro operato e perché può intercedere per loro presso Mielikki. Molti ranger del Nord considerano Mielikki troppo misteriosa, sacrale e selvaggia per rivolgere direttamente a lei le loro suppliche, ma ritengono Gwaeron Windstrom uno di loro, una figura che capisce le loro necessità. Gwaeron non possiede templi, ma i santuari a lui dedicati possono comparire in molti luoghi e servono ai viandanti delle terre selvagge come segnavia. Ognuno di questi santuari mostra il simbolo di Gwaeron, l'impronta di una zampa con una stella contenuta nel palmo, disegnato su un albero o una roccia prominente.
Helm[]

L'Osservatore, gli Occhi Sempre Vigili, Colui Che Vigila Helm, il dio della vigilanza e della protezione, è considerato il signore supremo della guardia, della vigilanza e dell'osservazione. È venerato da coloro che devono vegliare per contrastare un nemico o un pericolo. Helm è la divinità prediletta di chi si guadagna da vivere proteggendo qualcuno o qualcosa, come le guardie del corpo, i membri della vigilanza cittadina e le guardie di una tesoreria. Helm incarna lo spirito della vigilanza senza curarsi del bene o del male. Nelle leggende, è una figura onorevole che mantiene la parola a ogni costo, come nel caso in cui fu posto a guardia della scala celestiale durante il Periodo dei Disordini, impedendo agli dèi di salire quella scala e obbligandoli a vivere nel caos di quei giorni, finché le Tavole del Fato non furono ritrovate. Sebbene la sua fede abbia conosciuto tempi bui, i fedeli di Helm non sono mai scomparsi del tutto. Molti dei suoi seguaci credono che l'Osservatore non possa mai essere completamente sconfitto e gli eventi più recenti hanno dimostrato la verità di questa convinzione. I sacerdoti di Helm predicano che bisogna sempre tenere alta la guardia, vigilare e tenersi pronti ad affrontare i propri nemici. Pazienza, lucidità e meticolosa pianificazione finiranno sempre per avere le meglio sulle azioni avventate. Chi sceglie di seguire Helm si sforza di rimanere sempre in guardia, di riflettere lucidamente e di mantenere la parola data. Tuttavia, questi tratti non rendono necessariamente i seguaci di Helm degli individui piacevoli: anzi, molti li considerano figure inflessibili e spietate.
Hoar[]

Il Portatore di Sorte, il Poeta della Giustizia Hoar, noto nelle terre lungo il Mare Interno come Assuran, è il dio della vendetta e del castigo. In genere non viene venerato, ma chi va in cerca di vendetta invoca spesso il suo nome. Quando un colpevole cade vittima del fato, come nel caso di un assassino che sfugge alla condanna, ma poi resta ucciso accidentalmente, si attribuisce il merito di questo castigo alla mano di Hoar. Tre rombi di tuono uditi in rapida successione sono ritenuti un segno da parte di Hoar per indicare che si è compiuto un atto di vendetta. Molte società umane hanno l'abitudine di suonare tre rintocchi di campana o tre colpi di gong quando viene emessa una sentenza o attuata un'esecuzione. La gente invoca il nome di Hoar quando desidera vendicarsi, specialmente se non è in grado di farlo con le proprie forze. Questa invocazione può seguire un torto di poco conto o una grave ingiustizia e l'invocazione a Hoar può essere una breve preghiera pronunciata ad alta voce o scritta in qualche modo. In genere si crede che più la preghiera sia espressa in una forma permanente, più è probabile che essa venga esaudita. Per questo motivo, c'è chi incide le sue preghiere sul piombo e le seppellisce o le nasconde all'interno di un diario. Ad eccezione dei cacciatori di taglie e di chi intraprende una crociata di vendetta, sono pochi i veri fedeli di Hoar e coloro che lo servono e che si definiscono suoi sacerdoti sono ancora meno. I templi e i santuari di Hoar sono pressoché inesistenti, se non in terre antiche come il Chessenta e l'Unther. Hoar divenne un membro del pantheon Faerùniano quando il suo culto si estese oltre le terre in cui era tradizionalmente venerato. Molti considerano Tyr l'arbitro delle leggi e Hoar il dio che impartisce le punizioni che spettano a chi infrange quelle leggi. Un giudice tenderà a venerare Tyr, mentre un carceriere o un boia rivolgerà più probabilmente le sue preghiere a Hoar.
Il Cavaliere Rosso[]

La Signora della Strategia, il Generale Cremisi, la Gran Maestra dello Scacchiere Il Cavaliere Rosso è la dea della pianificazione e della strategia. Coloro che rispondono al suo richiamo si fanno chiamare la Compagnia Rossa. Credono che a vincere le guerre siano coloro che applicano le strategie, le tattiche e le pianificazioni migliori. Il culto del Cavaliere Rosso è incentrato su una lunga serie di dottrine strategiche, come: "Ogni guerra è una seria di battaglie. Perderne una non significa perdere la guerra." "In tempo di guerra, pianifica la pace. In tempo di pace, pianifica la guerra." "Cerca alleati tra i nemici del tuo nemico." Il culto del Cavaliere Rosso nacque come venerazione di un'eroina presso un ordine monastico di Tempus nato nel Tethyr poco dopo il Periodo dei Disordini. Da allora il Cavaliere Rosso è costantemente cresciuto in popolarità, soprattutto grazie a ciò che i suoi fedeli chiamano il Grande Stratagemma: per decenni, i suoi sacerdoti viaggiarono nelle zone di guerra per insegnare ai generali e ai re l'arte della strategia e della tattica sui campi di battaglia. Inizialmente, molti dei governanti contattati a tale scopo li scacciarono, ma presto divenne evidente che coloro che accettavano i consigli dei seguaci del Generale Cremisi ottenevano dei benefici notevoli. I vincitori, in segno di gratitudine, eressero templi alla Signora della Strategia e così la sua fede crebbe col passare del tempo. Oggi i seguaci del Cavaliere Rosso sono presenti praticamente in ogni territorio che sia stato lo scenario di un conflitto nell'ultimo secolo. I fedeli del Cavaliere Rosso sono rari presso la gente comune, ma i suoi veneratori includono molti comandanti militari d'alto rango, istruttori dei collegi di guerra, quartiermastri e autori dei tomi di strategia. Ogni tempio del Cavaliere Rosso include un altare dedicato a Tempus, quindi tende a essere visitato da soldati e mercenari. Un tempio è circondato da un vasto cortile e da un padiglione, che può essere affittato da compagnie di soldati e mercenari per essere usato come luogo di addestramento. I sacerdoti del Cavaliere Rosso ritengono che addestrarsi nel cortile di un loro tempio sia un rito propiziatorio e che il Cavaliere Rosso guarderà con occhio particolarmente benevolo le truppe che lo hanno fatto.
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Il Dio Piangente, il Signore Affranto, Colui che Sopporta Ilmater è il dio della sofferenza, del martirio e della perseveranza, noto per la sua compassione e la sua sopportazione. È lui a offrire sostegno e parole di conforto a chi soffre, a chi è vittima di abusi e ai più bisognosi. È colui che soffre volontariamente, che prende il posto degli altri per alleviare il loro fardello e subire il dolore al loro posto. È il dio degli oppressi e di coloro che sono stati trattati ingiustamente. Si dice che se potesse farlo, il Dio Piangente si sobbarcherebbe tutte le sofferenze del mondo per risparmiarle agli altri. Non potendo farlo, benedice coloro che soffrono per conto degli altri e allevia le loro sofferenze quando può. I martiri che muoiono affinché gli altri possano vivere vengono sempre benedetti da Ilmater con il riposo eterno e l'offerta di un posto nel dominio del dio nell'aldilà, se lo desiderano. I sacerdoti di Ilmater si occupano dei malati, degli affamati e dei feriti e i suoi templi dedicano buona parte delle offerte che ricevono a lenire le sofferenze del mondo. I suoi seguaci forniscono soccorso quando possono, ma usano anche la forza per porre fine alle torture e alle sofferenze inflitte agli altri. I sacerdoti di Ilmater si recano nei luoghi dove vigono le condizioni più inumane per prendersi cura degli oppressi, dei poveri e dei defunti. Antepongono il bene degli altri al proprio, condividono tutto ciò che hanno ed enfatizzano la natura spirituale della vita rispetto al bene del corpo fisico. I sacerdoti di Ilmater che intraprendono una missione di soccorso possono essere riconosciuti dalle loro maglie di pelo, vesti di rozza pelliccia indossate direttamente sopra la pelle. Fare del male a questi sacerdoti mentre ottemperano al loro dovere, per esempio quando si prendono cura dei feriti sul campo di battaglia, è considerato tabù e questo tabù è talmente sentito presso gli umani che anche le altre razze rispettano l'usanza. Perfino gli orchi e i goblinoidi evitano di attaccare direttamente un pacifico sacerdote di Ilmater, purché questi si prenda cura anche dei loro guerrieri caduti. La maggior parte della gente nutre un profondo rispetto per il lavoro e il sacrificio dei fedeli di Ilmater e presta aiuto all'operato dei sacerdoti per quello che è possibile. Quando un tempio di Ilmater invia i suoi fedeli ad aiutare i profughi di una guerra o le vittime di un'epidemia, la loro prontezza a sacrificare il proprio benessere induce molta gente comune ad aiutarli, a volte perché sono fonte di ispirazione, altre volte perché suscitano sensi di colpa.
Jergal[]

Lo Scriba Finale, il Senza Pietà, il Tetro Siniscalco Stando alle leggende, Jergal è una divinità antica. Narra la storia che ai tempi di Netheril fosse venerato come il dio della morte, dell'omicidio e del conflitto. Tuttavia, col passare del tempo, la sua posizione gli venne a noia. Un giorno, tre potenti avventurieri mortali incontrarono Jergal nelle terre dei morti, determinati a distruggerlo e a reclamarne il potere.Jergal non fece altro che abbandonare volontariamente il trono di ossa e consentì a ognuno dei tre mortali di reclamare parte della sua divinità. Fu così che Bane acquisì il dominio del conflitto, Myrkul la sovranità sui morti e Bhaal il dominio dell'omicidio.Jergal perse il rango di un tempo e divenne lo scriba dei morti. Jergal è ora considerato l'indifferente custode dei morti. Si crede che annoti i trapassi dei viventi per aiutare Kelemvor ad assicurarsi che le anime siano destinate all'oltretomba che meritano. È raro che qualcuno lo invochi direttamente, se non ai funerali e presso coloro che praticano l'usanza di scrivere il nome del deceduto su un frammento di pergamena e collocarlo nella bocca del cadavere. Questo rito è diffuso soprattutto nei luoghi in cui la tomba o il sepolcro di un individuo non sono contrassegnati con il nome del defunto. Pochi fedeli considerano J erg al una divinità e chi lo fa, in genere, si prende cura dei morti in qualche modo. I sacerdoti diJergal prestano servizio nelle comunità come becchini e custodi dei cimiteri. Non esistono templi dedicati a Jergal, se si eccettuano alcuni luoghi abbandonati dedicati alla sua incarnazione più antica e oscura, ma i suoi sacerdoti sono bene accetti nei templi di Kelemvor, Deneir e Myrkul. I suoi fedeli inviano i registri annuali dei decessi a quei luoghi sacri dove sono custodite le informazioni di questo tipo.
Kelemvor[]

Il Signore dei Morti, il Giudice dei Dannati Kelemvor è considerato il dio giusto e compassionevole della morte. La morte giunge per tutti e, quando questo accade, Kelemvor è presente per prendere per mano ogni anima e condurla fino all'aldilà che le spetta. I sacerdoti di Kelemvor insegnano che coloro che venerano gli dèi in base ai riti delle loro religioni hanno svolto il loro servizio come si deve e saranno ricompensati con la vita oltre la morte che si aspettano. I fedeli di Kelemvor garantiscono ai mortali una transizione pacifica sotto l'ala del Signore dei Morti. Aiutano i morenti a fare ordine tra i loro affari e officiano i riti funebri per coloro che non possono permettersi le sfarzose cerimonie previste dalla loro fede. I dettami della fede di Kelemvor obbligano i fedeli a ritardare o prevenire una morte prematura ogni volta che è possibile, sebbene le varie sette e i vari adoratori seguano una definizione diversa di "prematuro". Un gruppo potrebbe concentrarsi per arginare l'avanzata di una malattia, un altro potrebbe tentare di prevenire un omicidio e un altro ancora potrebbe concentrarsi sulla lotta contro il flagello dei non morti. In verità, tutti i fedeli di Kelemvor disprezzano i non morti e si sforzano in qualche modo di eliminarli, poiché i non morti di tutti i tipi sono considerati degli abomini dell'ordine naturale. Questa convinzione mette naturalmente i fedeli di Kelemvor ai ferri corti con i necromanti, i sacerdoti di Myrkul e gli altri che promuovono la creazione dei non morti, e spesso genera conflitti in circostanze inaspettate. Per esempio, i sacerdoti di Kelemvor distruggono ostinatamente ogni scritto che consenta di creare i non morti... un atto che offende coloro che danno valore alla conoscenza fine a se stessa, come i fedeli di Oghma e Deneir. Inoltre, esistono non morti che non sono malvagi, come i baelnorn, considerati sacri dagli elfi. I fedeli di Kelemvor cercano di sterminare anche questi esseri, a prescindere dalla loro natura.
Lathander[]

Il Signore del Mattino, l'Alba dell'Ispirazione, il Dio Rosa-e-Dorato Lathander è il dio della primavera, della nascita e del rinnovamento, una divinità di concepimento, vitalità, gioventù, rigenerazione e perfezionamento personale. Non è il dio del sole, bensì quello dell'alba, che rappresenta l'inizio di un nuovo giorno ricco di potenziale. Lathander è il dio degli inizi. La gente solitamente gli rivolge una preghiera prima di intraprendere un viaggio o un'impresa di qualsiasi tipo. Il nome di Lathander viene invocato per stipulare alleanze e inaugurare nuove imprese o compagnie commerciali. Di conseguenza, il dio è molto popolare presso le classi mercantili e la sua chiesa ne ha tratto notevoli benefici. Il sole nascente è il suo simbolo e i suoi colori sono il rosa, l'oro e il porpora dell'alba. I templi e i santuari di Lathander ospitano numerose funzioni di vario tipo, sia municipali che personali. In quei luoghi la gente si sposa al sorgere del sole, annuncia l'inizio di un progetto civico e dà perfino alla luce un figlio, quando è possibile, per augurare al nascituro buona fortuna. I fedeli di Lathander incoraggiano la fondazione di nuove comunità e la crescita del mondo civilizzato, purché la civiltà offra a tutti un'opportunità di avere successo. Disprezzano i non morti, che considerano sia una corruzione dell'ordine naturale che una profanazione dei nuovi inizi, in quanto i non morti si aggrappano alla loro vecchia esistenza anziché passare oltre.
Leira[]

La Signora delle Nebbie, Ombra di Nebbia, la Signora degli Inganni Leira ha indossato molte maschere e più di una volta è stata creduta morta o scambiata per una divinità completamente differente. Forse una tale reputazione è semplicemente naturale per la dea delle illusioni e degli inganni. I suoi fedeli sono d'accordo nell'affermare che, qualunque possa essere la "verità", la loro Signora trae grande piacere dalla confusione generata dalle sue varie incarnazioni. Perfino i fedeli di Cyric un tempo credevano che il loro dio avesse ucciso Leira, mentre ora accettano la strana teoria secondo cui sarebbe sua figlia. Leira non è considerata una figura maliziosa o ingannatrice, bensì enigmatica, silenziosa e sfuggente. Le viene attribuita l'invenzione del Ruathlek, il linguaggio degli illusionisti e la lingua parlata a Nimbral. I fedeli di Leira sembrano scarseggiare, sebbene sia difficile sapere con certezza quanti siano: coloro che la prediligono raramente lasciano trapelare le loro inclinazioni. Leira è la patrona degli illusionisti e dei bugiardi. È raro che sia venerata, se non dagli illusionisti, che innalzano preghiere all'Ombra di Nebbia affinché infonda potenza alla loro magia, e dagli artisti della truffa, per cui è una sorta di modello. Molta gente prega Leira quando spera di mantenere il segreto su qualcosa o cerca di placarla con una preghiera quando deve prendere una decisione importante e teme di essere ingannata. Alcuni effettuano un movimento circolare con un dito dietro la schiena quando dicono una bugia, nel tentativo di invocare il suo aiuto. I suoi sacerdoti indossano vesti bianche o grigie come la nebbia e i loro volti sono coperti da maschere lisce e prive di lineamenti. Esistono templi dedicati a Leira solo a Nimbral; sul continente, i santuari a lei dedicati sono solitamente camuffati per apparire come qualcosa di diverso e contrassegnati con simboli che soltanto i suoi fedeli possono riconoscere.
Lliira[]

Nostra Signora della Gioia, Portatrice di Gioia, la Dama dei Festeggiamenti Lliira è una divinità beneamata, la dea dell'appagamento, della liberazione, della gioia, della felicità, della danza e della libertà. In quanto patrona delle festività, viene onorata a ogni celebrazione e la danza è considerata la forma principale di venerazione. Si dice che la Dama dei Festeggiamenti aborra la violenza e che qualsiasi forma di combattimento o uso delle armi (se non a scopi cerimoniali) durante una celebrazione possa spingerla a ritrarre i suoi favori. I suoi sacerdoti e sacerdotesse, noti come i portatori di gioia, ritengono che la loro missione consista nel far felici gli altri, anche se soltanto per qualche istante. I suoi fedeli indossano sempre almeno un capo di vestiario di colore acceso e sgargiante e le vesti dei suoi sacerdoti sono più simili ad abiti da festa che a severi paramenti ecclesiastici. La Nostra Signora della Gioia considera sacri i rubini e gli zaffiri e i suoi sacerdoti benedicono chiunque indossi una decorazione che li includa. I seguaci di Lliira, tuttavia, non sono frivoli. Per loro, la gioia divina è un dono più che tangibile fatto al mondo dei mortali e un dono di cui c'è grande necessità. Per questo motivo, combattono strenuamente contro coloro che cercano di provocare dolore agli altri. Lottano con ferocia contro i loro avversari e festeggiano con entusiasmo quando la loro missione è compiuta.
Loviatar[]

La Vergine del Dolore, la Signora del Flagello, la Frusta Volitiva Per i fedeli di Loviatar, il dolore non è un mezzo per raggiungere un fine, bensì un fine in sé. Per loro, nulla è più trascendente della sofferenza e ogni forma di dolore è sacra, dalla più rozza barbarie alla più sublime delle torture, fino alle sofferenze emotive di chi è stato tradito o ha il cuore spezzato. Il dolore che un individuo prova è la dimostrazione dell'attenzione della Signora, quindi i suoi fedeli sono noti per autoflagellarsi. Il dolore è anche una via per il potere, in termini sia della capacità che un individuo ha di infliggerlo, sia di sopportarlo. Un atteggiamento freddo e crudele è considerato ideale, perché emula al meglio quello della Signora del Flagello, e per lo stesso motivo i suoi fedeli apprezzano la bellezza, le forme più raffinate di cultura e una certa tendenza alla manipolazione. Anche se i templi di Loviatar sono rari, i suoi fedeli sono più numerosi di quanto ci si possa aspettare. Loviatar è la divinità prescelta di coloro che infliggono dolore come scelta volontaria, tra cui i torturatori e coloro che hanno bisogno di piegare la volontà delle loro vittime. È la dea prescelta dai sadici e dai masochisti e alcuni suoi seguaci formano cellule di società segrete simili a un culto. Ognuno di questi gruppi è guidato da un individuo che prova piacere nell'impartire dolore e nel dominare gli altri, sostenuto e appoggiato da numerosi e servili leccapiedi. È raro che i fedeli di Loviatar si radunino in grossi numeri, se non nelle città più popolose. Quando una piccola squadra di fedeli agisce con discrezione in un luogo del genere, alcuni cittadini a volte finiscono per notare le attività del culto e danno l'allarme. I sofferenti che assaggiano la frusta, tuttavia, non sempre sono partecipanti consenzienti: a volte i culti di Loviatar gestiscono traffici segreti di schiavi, attività che possono a loro volta attirare le attenzioni delle autorità. Il culto dichiarato di Loviatar e i templi apertamente dedicati a lei sono rari, se non in quelle terre dove la schiavitù è una pratica accettata.
Malar[]

Il Signore delle Bestie, il Dio dal Sangue Nero Malar è il signore del lato oscuro della natura, del mondo dove sono gli artigli e le zanne insanguinate a regnare. I suoi fedeli credono che la caccia sia il fulcro attorno a cui ruotano sia la vita che la morte, il momento in cui cacciatore e preda si incontrano e sono obbligati a determinare chi vive e chi muore. La gente crede che Malar non possa essere propiziato e che non conosca pietà, quindi soltanto chi sta per intraprendere una battuta di caccia gli rivolge una preghiera. Questi supplicanti chiedono a Malar due cose: il suo aiuto e la sua impareggiabile abilità come cacciatore oppure la protezione della sua terribile aura per respingere gli altri predatori. Malar è il dio di coloro che traggono piacere dalla caccia, che non si tirano indietro di fronte a una carneficina e che assaporano la paura delle loro prede. Molti licantropi considerano Malar il loro padre divino, come anche altri predatori intelligenti. Molti dei suoi devoti sono druidi e ranger dalle inclinazioni particolarmente selvagge e anche molti barbari scelgono Malar come patrono per la sua ferocia e crudeltà. I suoi sacerdoti fanno uso di bracciali artigliati: minacciosi guanti d'arme su cui sono inseriti degli artigli stilizzati che spuntano dalle estremità dei pugni e che possono essere usati come armi cerimoniali.
Mask[]

Il Signore delle Ombre, il Maestro dei Ladri Mask è il dio dell'inganno, il patrono dei malintenzionati, delle spie e dei ladri. Tutto ciò che accade tra le ombre rientra nel dominio di Mask. La gente mormora una preghiera a Mask ogni volta che deve agire furtivamente o deve attuare un intrigo. I cortigiani e i diplomatici invocano il nome del dio nella speranza che un negoziato fili liscio. Chi predilige Mask solitamente si dedica al furto e ad altre forme di acquisizione delle proprietà altrui: borseggi, scassinamenti, rapine e truffe. La gente comune prega il dio affinché distolga lo sguardo dai suoi beni più preziosi, ma chi vuole essere più prudente a volte utilizza il "borsello di Mask", un piccolo borsello di stoffa di poco valore indossato in bella vista (e quindi facile da rubare o taglieggiare) in cui sono contenute alcune monete in segno di offerta. Le usanze vogliono che un borseggiatore si impossessi del borsello di Mask, quando incontra un individuo che ne porta uno, e consideri il profitto un dono del dio, mentre chi ha perso il borsello è grato al Signore delle Ombre per avere accettato un rispettoso sacrificio di una piccola parte dei suoi beni. Naturalmente, nulla impedisce a un altro borseggiatore di prendere di mira colui che ha già perso il borsello di Mask, ma chiunque sia tanto sfortunato da essere preso di mira da più borseggiatori nel corso di una singola uscita probabilmente si è già guadagnato l'ira di Mask per qualche motivo. I sacerdoti di Mask sono solitamente ladri professionisti, che occupano posizioni di alto rango nel mondo del crimine locale o all'interno di un consorzio criminale. Detengono il titolo di demarch e indossano maschere sottili quanto un velo quando desiderano far valere l'autorità del loro titolo.
Mielikki[]

Nostra Signora della Foresta, Regina della Foresta Quasi nessuno parla mai di Mielikki al di fuori delle tranquille radure nelle foreste. Le distese boschive che suscitano soggezione e meraviglia sono le terre dove regna suprema, ma si dice anche che sia pronta a vegliare sui mortali di buon cuore in qualsiasi foresta, per oscura e crudele che possa essere. Quando un bambino si smarrisce nei boschi, gli abitanti del suo villaggio pregano Mielikki affinché lo protegga finché non sarà ritrovato. Mielikki è la dea della foresta e delle creature che la popolano. È considerata una divinità distaccata e spirituale, meno umana di molti altri dèi. Non è incurante nei confronti dei mortali, ma ottenere la sua attenzione e il suo favore è più difficile. È la patrona dei ranger allo stesso modo in cui Milil è il patrono dei bardi, ma gli stessi ranger si rivolgono a lei raramente. Preferiscono pregare Gwaeron Windstrom, convinti che poi sarà lui a riferire le loro parole alla dea, rintracciandola in qualsiasi foresta si sia rifugiata. Il simbolo di Mielikki è un unicorno, cosa che induce alcuni a ritenerla una creatura di quel tipo e a confonderla con Lurue, la Regina degli Unicorni e la vera e propria dea di quella razza. In molti racconti Mielikki è invece descritta come una splendida donna che Lurue lascia montare sulla sua schiena e che accetta come cavalcatrice; le due sono considerate amiche del cuore. I rapporti di Mielikki con le altre divinità del mondo naturale sono più complessi. Silvanus a volte è ritenuto suo padre ed Eldath è considerata sua sorella, ma Mielikki segue comunque un sentiero personale e solitario nelle terre selvagge. Mielikki vanta molti santuari, specialmente lungo la Frontiera Selvaggia. Molti consistono in un tronco d'albero cavo su cui è stata incisa l'immagine del suo simbolo sacro, una testa di unicorno. In alternativa, quelle fattezze potrebbero essere state incise su un pezzo di legno a parte, appeso poi a un albero ancora verde. Questi santuari solitamente indicano in una foresta il limite oltre il quale gli abitanti del luogo non devono tagliare legna o andare a caccia. Spesso questi tributi sono creati dai taglialegna alla fine di un'escursione di lavoro, in segno di ringraziamento alla dea per avere fornito il legname e per averli protetti.
Milil[]
Il Signore del Canto, la Sola Vera Mano di Oghma Onnisciente Milil è il dio della poesia, dell'eloquenza e del canto. È una divinità di creatività e ispirazione, colui che rende il canto superiore alla semplice somma delle parole e della musica. Rappresenta il pensiero completo, il risultato del processo che prende un'idea e la accompagna dal concetto iniziale alla sua realizzazione finale. Milil è venerato soprattutto dai bardi, dai trovatori e dagli altri intrattenitori, ma chiunque si prepari a esibirsi in pubblico o a parlare davanti a una folla può rivolgere una breve preghiera a Milil affinché gli sia concessa un'esibizione trionfale. Anche chi è in cerca di ispirazione per realizzare un'opera creativa rivolge le sue preghiere a Milil. Nell'iconografia, Milil è raffigurato come una prestante figura maschile, a volte un umano, a volte un elfo o perfino un mezzelfo in quei luoghi dove la popolazione dei mezzelfi è elevata, come l'Aglarond. Può essere raffigurato come giovane o anziano, ma la sua identità risulta sempre evidente grazie alla sua arpa a cinque corde fatta di foglie argentate, che porta sempre con sé. È l'ideale a cui tutti gli intrattenitori aspirano: attento e sicuro di sé, vincente e carismatico, una fonte di ispirazione per coloro che lo ascoltano. Si dice che ricordi alla perfezione tutto ciò che sente, o che viene pronunciato quando viene suonata una musica, e che sia un vero e proprio maestro di improvvisazione. I luoghi sacri dedicati a Milil sorgono spesso negli edifici per le rappresentazioni e nelle scuole di musica. Che si tratti di una vasta sala per concerti o di una piccola camera corale, deve comunque essere dotato di un'ottima acustica. I sacerdoti di Milil sono patroni delle arti oltre a essere intrattenitori a loro volta e spesso fungono da tutori delle arti recitative presso i santuari e i templi del dio. Come Deneir, anche Milil a volte è considerato al servizio di Oghma. In questi ritratti della divinità, Milil è la mano sinistra del dio, denominata anche la Sola Vera Mano, un'espressione che non ha lo scopo di denigrare la mano destra (Deneir), ma vuole semplicemente riferirsi al fatto che la mano sinistra è quella più spesso associata alle grandi doti artistiche e alla convinzione che le più grandi opere d'arte provengano dall'accettazione della verità.
Myrkul[]

Il Signore delle Ossa, Vecchio Signore dei Teschi, il Mietitore Myrkul è un dio antico, uno dei tre ex-mortali che ascesero al rango divino quando Jergal si stancò dei suoi doveri divini e distribuì tra loro le sue aree di influenza. Myrkul divenne il dio della morte e dei morti e regnò sulla Città dei Morti per secoli finché anche lui non fu ucciso a sua volta. Col tempo, Myrkul fece ritorno, perché, dopotutto, può forse morire la morte stessa? I fedeli di Myrkul lo chiamano il Mietitore, colui che reclama le anime e le porta al cospetto di Kelemvor per essere giudicate. Myrkul è una divinità di morte, decomposizione, vecchiaia, sfinimento, crepuscolo e autunno. È il dio della fine di tutte le cose e della disperazione, proprio come Lathander è il dio degli inizi e della speranza. La gente non prega Myrkul bensì ne è terrorizzata e lo incolpa del mal d'ossa e della vista che si affievolisce. Si crede che Myrkul resti impassibile e inamovibile anche di fronte ai suoi seguaci più devoti. Coloro che scelgono Myrkul come patrono tendono a essere tetri, taciturni e ossessionati dai morti e dai non morti. Come molti seguaci di Kelemvor eJergal, i sacerdoti di Myrkul fungono da becchini e solitamente mantengono segreta l'identità del loro patrono. I santuari di Myrkul e le incisioni del suo simbolo sacro compaiono in molti luoghi dove gli umani seppelliscono i loro morti, ma i templi veri e propri dedicati al dio sono rari. I pochi che esistono sono luoghi consacrati dove vengono portati i morti nel raggio di centinaia di chilometri per essere seppelliti, anche se non appartenevano alla fede di Myrkul. In questi luoghi solitamente c'è ben poco spazio per i viventi: tutt'al più un singolo, modesto santuario, mentre le catacombe e gli ossari sono sterminati. Nella camera più profonda di ogni tempio, è situato un trono e su quel trono siede il custode del destino, vale a dire il cadavere preservato del santo più riverito nella storia del tempio (in genere il suo fondatore). Gli iniziati alla fede vengono condotti al cospetto del custode del destino del tempio: si inginocchiano davanti a lui e devono trascorrere una notte e un giorno di digiuno e meditazione nell'oscurità più completa.
Mystra[]

La Signora dei Misteri, Nostra Signora degli Incantesimi, la Madre di Tutta la Magia Mystra è la dea della magia, nonché la dea delle infinite possibilità. È venerata dai maghi e da coloro che usano la magia o gli oggetti magici nelle loro vite quotidiane. Ascolta inoltre le preghiere di coloro che considerano la magia meravigliosa o che si imbattono in una magia che temono. Mystra è la dea della forza primigenia che rende possibili tutti gli incantesimi. Alimenta e si prende cura della Trama, il tramite attraverso cui gli incantatori mortali e gli artigiani magici possono accedere senza rischi all'energia magica allo stato grezzo. La fede di Mystra è diffusa ovunque in Faerùn, una cosa più che naturale in una terra segnata così a fondo dalla magia. I suoi veneratori includono coloro che usano la magia o vi lavorano a stretto contatto, come gli alchimisti e i sapienti. I sacerdoti dalle vesti azzurre dei templi di Mystra annoverano molti maghi e stregoni tra le loro fila, nonché alcuni bardi. L'obiettivo dei fedeli di Mystra è semplice: preservare la magia e incoraggiarne l'uso in tutti i Reami. Non è raro che i suoi seguaci tengano d'occhio chi dimostra un grande potenziale nell'uso della magia e aiutino questi individui a trovare un mentore adatto presso cui studiare.
Oghma[]

Il Custode, il Signore della Conoscenza Oghma è il dio dell'ispirazione, dell'inventiva e della conoscenza. Più di ogni altra cosa, Oghma rappresenta la conoscenza nella sua forma più pura e suprema, l'idea. Un aforisma citato dai suoi fedeli riguardo a questo concetto funge anche come preghiera quando viene ripetuto a voce alta: "Un'idea non ha peso, ma può muovere le montagne. Un'idea non ha autorità, ma può dominare le persone. Un'idea non ha forza, ma può sgretolare un impero. La conoscenza è il più grande strumento della mente mortale, superiore a tutto ciò che può essere fabbricato da mani mortali. Prima che qualsiasi altra cosa possa esistere, l'idea deve esistere." I fedeli di Oghma diffondono la conoscenza e l'istruzione in tutti i modi possibili, convinti che una mente non debba mai essere gravata dall'ignoranza e impossibilitata a tramandare i benefici che altrimenti potrebbe elargire ai suoi simili. Non è dunque una sorpresa il fatto che i fedeli di Oghma si oppongano a chi fomenta inganni, menzogne e ignoranza. Molti seguaci del Custode praticano una professione: maghi, cartografi, artisti, bardi, contabili, inventori, sapienti, scribi e tutti coloro che scoprono, conservano o creano conoscenza e apprendimento. Per un certo periodo, il culto di Oghma è stato una delle poche fedi organizzate di Faerûn a vantare un'ortodossia organizzata e una rete completa di templi aderenti a quell'ortodossia. Gli scismi del Periodo dei Disordini frantumarono quella rete e ora le strutture che ospitano i fedeli sono singoli templi o piccole reti di templi alleati, come accade per molte altre fedi.
Savras[]

L'Onnisciente, il Terzo Occhio, il Signore della Divinazione Savras è il dio della divinazione e della chiaroveggenza. Sono in pochi a adorarlo, ma molti gli rivolgono una preghiera quando celebrano piccoli rituali di preveggenza. Per esempio, giovani uomini e donne a volte tentano di scoprire il nome del loro o della loro futura consorte intonando un canto in rima e appellandosi a Savras mentre osservano uno specchio. Al momento Savras non possiede templi attivi in Faerûn e i suoi santuari sono pochi e lontani l'uno dall'altro, rintanati negli angoli di qualche biblioteca o scriptorium. Nonostante la sua scarsa prominenza, alcune categorie di mortali rendono omaggio regolarmente a Savras: investigatori, divinatori, giudici e tutti coloro che hanno bisogno di scoprire la verità. A volte questi individui possono essere identificati dagli elaborati bastoni che portano in omaggio a Savras. Stando alle leggende, Savras rimase intrappolato nel bastone di Azuth per molti anni. Azuth alla fine decise di liberarlo, purché Savras gli giurasse fedeltà, e oggi il bastone è un potente simbolo usato da coloro che venerano Savras. I veneratori più devoti si impegnano a decorare e abbellire i loro bastoni in tutti i modi, nella speranza che Savras li trovi accoglienti e decida di fermarsi presso di loro per qualche tempo.
Selune[]

Nostra Signora d'Argento, la Vergine della Luna, la Bianca Signora della Notte Selune è ritenuta una delle più antiche divinità di Faerûn. Molti umani del continente ritengono che la luna che splende in cielo sia letteralmente la dea che osserva il mondo dall'alto e che la scia di scintille luminose che lascia dietro di sé siano le sue lacrime. Selune è anche la dea delle stelle e della navigazione, nonché della maternità e dei cicli riproduttivi. È considerata una divinità potente ma calma, spesso venerata dalle femmine umane e da un assortimento di altri adoratori: naviganti e marinai, coloro che svolgono un lavoro notturno onesto, chi cerca protezione nell'oscurità, chi si è smarrito e chi intraprende una grande impresa. Circolano molte leggende su Selune, tra cui la più importante è la storia della sua battaglia all'alba dei tempi con sua sorella Shar. Si crede che le Lacrime di Selt1ne, l'ammasso di luci stellari che segue la luna nel suo percorso in cielo, siano frutto della gioia della dea, del suo dolore o forse di entrambe le cose. Il latte, un simbolo di maternità, è usato in molti riti celebrati dai veneratori di Selune, assieme alle meditazioni e alle sedute in trance. Chi predilige Selune spesso lascia una scodella di latte fuori dalla porta ogni notte di luna piena.
Shar[]
La Signora della Notte, la Signora Oscura, Nostra Signora della Perdita Shar, la gemella oscura di Selune, è la dea dell'oscurità, sia nella sua forma fisica, sia come presenza nelle menti e nelle anime dei mortali. La gente comune venera Shar come dea della notte, dei segreti, della perdita e dell'oblio. Shar rappresenta i dolori nascosti, ma mai dimenticati, e le vendette meticolosamente coltivate nell'oscurità. Si dice che abbia il potere di far dimenticare alla gente il dolore o di renderla insensibile alle perdite e molti di coloro che soffrono implorano Shar di ottenere questa forma di benedizione. Shar è venerata da quanti devono avventurarsi nei luoghi oscuri e chiedono la sua protezione, come i minatori, nonché da coloro che sono sprofondati nella malinconia e nella disperazione, che desiderano dimenticare qualcosa o che hanno perso qualcosa e desiderano recuperarla. I sacerdoti che servono Shar spesso mantengono le loro ferite aperte o rimuginano costantemente sui loro oscuri segreti, nella convinzione che questo li renda più adatti a consolare coloro che sono afflitti da un male simile. Nel corso di tutta la storia del mondo, molti seguaci di Shar hanno compiuto atti terribili in suo nome. Tra questi, i più famigerati sono gli shadovar di Netheril, un'intera società devota alla dea. Le tragedie e le perdite provocate dal fanatismo dei suoi seguaci hanno indotto molte comunità a dichiarare fuorilegge il suo culto, costringendo i suoi sacerdoti alla clandestinità. Tali divieti non hanno fatto altro che fomentare il rancore dei sacerdoti nei confronti delle autorità e incoraggiare i fedeli locali a ribellarsi e a reclamare vendetta contro chi comanda.
Silvanus[]

Padre Quercia, la Vecchia Quercia, Vecchio Padre Albero Silvanus rappresenta la natura nella sua interezza, dai deserti alle foreste, dai daini agli squali, sebbene gli abitanti del Nord, che devono affrontare con maggior frequenza i pericoli delle foreste, delle montagne e delle pianure, tendano a considerare Silvanus principalmente un dio di quei luoghi. Silvanus è visto come una figura paterna cupa e severa, che impartisce inondazioni e siccità, incendi e gelate, vita e morte nelle terre selvagge. Nelle leggende, assume spesso un ruolo di comando sulle altre divinità della natura, dispensando ricompense e punizioni come ritiene più opportuno. La natura e la sua giustizia imparziale sono i dogmi centrali della fede di Silvanus. I suoi sacerdoti cercano di cogliere il quadro globale di una situazione e di rapportarsi al macrocosmo; il loro punto di vista non è mai ristretto al concetto di ciò che è bene per un singolo individuo o una singola nazione. La perdita di una comunità agricola a causa delle razzie dei goblin può essere una tragedia per alcuni, ma è anche un evento che consentirà alla vegetazione selvaggia di ricrescere in quella zona e di rendere la terra di nuovo fertile, cosa che a sua volta porrà nuove sfide a coloro che torneranno per domarla. Il credo di Silvanus impone che la gloria della natura sia preservata non solo perché la natura è magnifica, ma anche perché la natura allo stato selvaggio è il vero stato del mondo. Le sue distese rinnovano e rivitalizzano le anime dei mortali e consentono al mondo intero di respirare. Molti fedeli di Silvanus si oppongono all'espansione degli insediamenti a discapito delle aree selvagge e ritengono il consumo eccessivo delle risorse naturali non solo uno spreco, ma anche un atto blasfemo. Silvanus è spesso venerato dai viaggiatori, dagli esploratori e dai residenti delle comunità rurali nelle terre selvagge, che non possono contare sulla protezione di un nobile locale o di una grande città. Il simbolo di Silvanus è una foglia di quercia e un boschetto di querce all'interno di un villaggio o ai suoi margini diventa spesso un santuario a lui dedicato. Nei luoghi rurali dove le querce non crescono, vige l'usanza di incidere l'immagine di una foglia di quercia sulla corteccia di un altro tipo di albero per indicare un luogo sacro a Silvanus.
Sune[]

Dama Chiomadifuoco, la Signora dell'Amore, la Principessa della Passione Sune Chiomadifuoco è la divinità della passione e delle delizie dei sensi. È la dea della bellezza in tutte le sue forme: non solo delle viste piacevoli, ma anche dei suoni affascinanti, dei sapori e degli odori fragranti e degli squisiti piaceri della carne, dalla carezza di un amante al fruscio della seta sulla pelle. I suoi veneratori vanno in cerca di questi piaceri nel corso delle loro vite non tanto per cedere alla decadenza, ma perché sperimentare piacere significa godere del tocco di Sune in persona. I seguaci di Sune hanno fama di essere edonisti ed entro certi limiti questo è vero. Ma oltre ad apprezzare la bellezza nel mondo, i suoi sacerdoti cercano di incoraggiarla e di diffonderla. Lo fanno creando opere d'arte, fungendo da patrocinatori per i talenti più promettenti e investendo in quei mercanti che portano beni di lusso nelle terre lontane dove nessuno ha mai visto un drappo di seta o assaggiato un vino pregiato. I suoi sacerdoti considerano la bellezza una delle loro vocazioni più sentite e sono tutti addestrati a tenere una condotta impeccabile, a seguire la moda e a usare i cosmetici. Anzi, certi sacerdoti di Sune sono talmente bravi nell'abbellire l'aspetto estetico che vanno orgogliosi del fatto di potersi presentare come esemplari straordinariamente attraenti di un sesso o dell'altro. Ma la bellezza non si limita all'apparenza, predicano i Suniti: sgorga dal cuore di una creatura e rivela il vero volto di quella creatura al mondo, che esso sia splendido o terribile. I seguaci di Sune credono nel romanticismo, nel vero amore che trionfa su ogni cosa e nell'importanza di seguire il proprio cuore per raggiungere l'unica meta che conta. Gli amanti predestinati, gli amori impossibili e i brutti anatroccoli che si trasformano in cigni sono tutti temi centrali della fede di Sune. I templi dedicati a Sune sono comuni nelle terre degli umani e spesso fungono da bagni pubblici e luoghi di relax. Un tempio solitamente include un salone dotato di specchi e ben illuminato, dove la gente può farsi bella, vedere gli altri e lasciarsi vedere. In un'area dove non esistono templi o in una grande città dove il tempio più vicino potrebbe essere troppo lontano da raggiungere, spesso un piccolo santuario di Sune viene collocato a un angolo di strada. Questi piccoli angoli di culto includono uno specchio appeso sotto una piccola tettoia dove un passante può fermarsi a dire una preghiera mentre controlla il proprio aspetto. Il santuario potrebbe includere anche una mensola o un armadietto contenente vari profumi e cosmetici, in modo da consentire anche a chi non ha denaro a sufficienza di farsi bello o di sentirsi tale.
Talona[]

Signora del Veleno, Padrona delle Malattie, la Megera delle Pestilenze Talona, una delle divinità spesso più supplicate in tutto Faert'.ìn, è la dea delle malattie e dei veleni, incolpata di tutto ciò che ricade tra una malattia comune e un raccolto rovinato, da un pozzo di acqua maleodorante a una pestilenza. Nell'iconografia dei templi, è raffigurata come una vecchia megera che sorregge una coppa o un vaso pieno di ogni genere di malattia e di veleno. Talona è una dea temibile e molti le rivolgono preghiere nella speranza di ottenere protezione dalle malattie e dai veleni. Numerosi rituali celebrati per placarla richiedono l'uso di tre gocce di sangue o tre lacrime da versare in un pozzo di acqua putrescente, da lasciar cadere sul fazzoletto di un paziente colpito dalla tosse, da versare in un fuoco acceso usando il prodotto di un raccolto avvizzito, da riversare nella bocca di una vittima di un'epidemia e così via. Tradizionalmente, i contenitori di veleno vengono contrassegnati con il suo simbolo sacro, tre gocce di liquido disposte a triangolo, e durante un'epidemia la gente traccia la stessa immagine sulle dimore degli appestati. Anche se sono in molti a pregarla, Talona non possiede quasi nessun tempio o culto a lei dedicato. Un culto o un santuario di Talona può nascere in un'area colpita da una pestilenza, qualora alcuni dei sopravvissuti all'epidemia decidano di venerarla o addirittura di diventare suoi sacerdoti.
Talos[]

Il Signore delle Tempeste, il Distruttore Talos è il lato oscuro della natura, una forza cinica e distruttiva in grado di colpire in qualsiasi momento. È il dio delle tempeste, degli incendi nelle foreste, dei terremoti, dei tornado e della distruzione in generale e annovera tra i suoi seguaci numerosi razziatori, saccheggiatori, distruttori e briganti. Chi lo predilige vede la vita come una sequenza di eventi casuali in un mare di caos, quindi i fedeli dovranno impossessarsi di tutto ciò che possono quando possono ... perché chi può dire quando Talos colpirà e li consegnerà all'oltretomba? Talos è raffigurato come un giovane uomo barbuto e dalle spalle larghe; gli resta solo un occhio buono, mentre l'altro è coperto da una benda nera. Si dice che porti con sé una serie di tre bastoni: uno ricavato dal primo albero mai abbattuto al mondo, uno ricavato dal primo argento mai fuso e uno ricavato dal primo ferro mai forgiato. Usa questi bastoni per evocare venti distruttivi, scatenare terribili tempeste e spaccare la terra in atti di furia improvvisa. I tre fulmini del suo simbolo sacro rappresentano quei bastoni e si dice che, nei momenti in cui sfoga la sua collera contro il mondo, li scagli giù dal cielo in forma di tre folgori. Sebbene Talos sia una divinità popolare, il suo nome viene invocato più per paura che per reverenza. Conta vari sacerdoti, per buona parte profeti di sventura itineranti che mettono in guardia le comunità sui disastri imminenti e accettano donazioni in cambio di benedizioni protettive. Molti dei suoi fedeli portano una benda nera su un occhio, anche se i loro occhi sono entrambi sani.
Tempus[]

Il Martello dei Nemici, il Signore della Battaglia Tempus è un dio della guerra che premia la condotta coraggiosa in battaglia, l'uso della forza delle armi per dirimere le dispute e gli spargimenti di sangue. Il dio della guerra è volubile nel concedere i suoi favori: la sua natura caotica lo spinge a prediligere tutte le fazioni allo stesso modo. Lord Tempus potrebbe schierarsi a fianco di un esercito un giorno e a fianco dell'esercito nemico il giorno dopo. A volte sceglie di manifestarsi prima di una battaglia, comparendo all'una o all'altra fazione. Se visto in sella a una giumenta bianca (Veiros), l'esercito che lo ha avvistato trionferà. Se cavalca uno stallone nero (Deiros), allora la sconfitta è certa. Spesso si mostra con un piede nelle staffe di ognuna delle due cavalcature, per rappresentare la natura imprevedibile di una battaglia. In tutte queste visioni, Tempus ha sempre l'aspetto di un guerriero di corporatura possente che indossa una tenuta da battaglia identica a quella di coloro a cui sceglie di manifestarsi. Il favore di Tempus può essere elargito casualmente, ma nell'arco dei secoli i suoi sacerdoti si sono sforzati di diffondere e di imporre un codice di guerra universale, per fare della guerra un'arte definita da regole, rispetto delle reputazioni coinvolte e comportamenti professionali. Questo codice, chiamato Onore di Tempus, ha lo scopo di rendere un conflitto breve, decisivo e più sicuro possibile per coloro che non ne sono coinvolti direttamente. Le regole del codice prevedono quanto segue: armare chiunque sia a corto di un'arma, non risparmiare nessun nemico, agire con coraggio, addestrarsi alla battaglia e non lasciarsi coinvolgere in una faida. Chi avvelena i pozzi, contamina i campi, uccide i civili o compie atti di tortura in nome della guerra è considerato un peccatore. I fedeli di Tempus sono una miriade e il suo nome circola spesso sulla bocca dei soldati. I suoi sacerdoti sono strateghi, esperti conoscitori dell'arte della guerra. Molti di coloro che aderiscono all'ordine sacerdotale non prestano servizio in un tempio, bensì come cappellani sui campi di battaglia, al fianco di eserciti e compagnie mercenarie, incoraggiando i soldati al loro fianco con le parole e l'uso delle armi. I sacerdoti di Tempus insegnano che la guerra condotta in modo appropriato è imparziale perché opprime tutte le fazioni allo stesso modo e che in ogni battaglia un mortale può restare ucciso o diventare un grande condottiero presso i suoi commilitoni. I mortali non devono temere la guerra, bensì considerarla una forza naturale, una tempesta che la stessa civiltà di tanto in tanto scatena tramite la sua stessa esistenza.
Torm[]

La Furia Leale, il Giusto, la Mano della Rettitudine Torm è il dio del dovere e della lealtà, venerato da coloro che affrontano il pericolo in nome di un bene superiore. Chi predilige Torm crede che la salvezza di un individuo risieda nel servizio prestato, che ogni fallimento nel compiere il proprio dovere finisca per sminuire Torm e che ogni successo incrementi il suo fulgore. Chi aderisce ai precetti di Torm deve sforzarsi di obbedire al suo comandamento di avventurarsi nel mondo e di agire attivamente in nome del bene, raddrizzando i torti e aiutando i disperati. I seguaci di Torm devono sforzarsi di preservare la pace e l'ordine e di opporsi alle leggi ingiuste. Restano sempre vigili contro ogni possibile forma di corruzione e sono tenuti a colpire rapidamente e duramente contro ogni forma di comprovata corruzione nel cuore dei mortali. In qualità di braccio armato della giustizia, i fedeli di Torm hanno l'obbligo di impartire la morte rapidamente ai traditori. Alla luce di questi precetti, non è certo una sorpresa trovare numerosi paladini umani che hanno scelto Torm come patrono. Molti templi dedicati a Torm sono fortezze costruite a quote elevate. Queste strutture offrono alloggi spartani per i residenti e i cavalieri in visita, campi di addestramento e stalle. Il granito bianco, le statue dei leoni e le figure in armatura sono gli elementi dominanti dell'architettura e le pareti delle grandi sale sono decorate con gli emblemi araldici degli eroi del passato. Torm è considerato la mano destra buona di Tyr e di conseguenza il suo simbolo è un guanto d'arme bianco fatto per la mano destra. Rappresenta la mano con cui Tyr impugna la spada, ma è anche un simbolo di indulgenza. Torm viene spesso raffigurato con il palmo destro rivolto verso l'altro, una posa che i suoi fedeli chiamano la Mano Risoluta. Sta a simboleggiare il fatto che i giusti e i puri devono riflettere prima di decidere se le loro intenzioni rispettano gli ideali di Torm. I templi, le strutture civiche e le dimore dei fedeli sono spesso decorate di immagini della Mano Risoluta, a costante memento di questo principio. I fedeli di Torm possono appartenere a qualsiasi categoria sociale, dal momento che il dio accoglie a braccia aperte chiunque vada in cerca del lato migliore in se stesso e negli altri, faccia rispettare i suoi dettami di lealtà, responsabilità, dovere e benevolenza o sia disposto a sacrificarsi pur di impedire che il male prenda il sopravvento nel mondo. Ogni fedele sa che seguire le orme di Torm significa cadere di tanto in tanto, ma i sacerdoti del dio insegnano che la vergogna di una caduta in disgrazia è di gran lunga meno grave che rifiutarsi di ascendere ai parametri morali indicati da Torm.
Tymora[]
Dea Fortuna, Nostra Signora Sorridente Tymora è la dea della fortuna, il volto lucente a cui tutti i giocatori d'azzardo e gli scommettitori di Faerùn rivolgono le loro preghiere. Si dice che la Nostra Signora Sorridente ami più di chiunque altro coloro che corrono il massimo rischio dimostrando grande abilità e audacia, tuttavia, è ritenuta la protettrice di chiunque si metta in gioco per migliorare la propria sorte. Il grido di battaglia dei seguaci di Tymora è: "La fortuna aiuta gli audaci." C'è chi mormora una preghiera a Tymora, prima di intraprendere qualsiasi impresa in cui un pizzico di fortuna sarebbe utile, ma non quando potrebbe verificarsi un colpo di sfortuna (in quei casi la gente prega Beshaba di essere risparmiata dalla sfortuna; si crede che rivolgere una preghiera a entrambe serva solo a fare infuriare tutte e due le divinità). Un metodo comune per predire il futuro è lanciare una moneta a uno sconosciuto (solitamente un mendicante) e chiedere se è uscita testa. Se la risposta è sì, la moneta rimane allo sconosciuto come pagamento per il favore di Tymora. Se la risposta è no, lo sconosciuto può scegliere se tenere la moneta (e la malasorte) o restituirla. I fedeli di Tymora (qualcosa di diverso da coloro che mormorano il suo nome solo quando stanno per tirare i dadi) tendono ad essere individui temerari e annoverano numerosi avventurieri e giocatori d'azzardo tra le loro fila. Credono tutti che ciò che c'è di buono nelle loro vite sia il risultato combinato della buona sorte e del coraggio dimostrato nel conquistarlo. Tymora vanta fedeli presso ogni categoria di gente: giovani nobili irruenti, mercanti pronti a correre rischi, braccianti agricoli che sognano un futuro migliore e canaglie impegolate in mille complotti. I sacerdoti e i templi di Tymora dedicati alla Dea Fortuna sono rari, dal momento che la sua fede tende a non fare uso di figure intermediarie: "Che il fortunato e la Signora Sorridente se la vedano tra di loro", recita un vecchio detto. Tuttavia, molte sale da gioco ospitano un piccolo santuario di Tymora al loro interno. A volte può accadere che un locale di questo tipo attiri un sacerdote e finisca per diventare un tempio a tutti gli effetti.
La Leggenda di Tyche e Delle Sue Figlie Gemelle[]
Prima del Cataclisma dell'Alba, esisteva soltanto una dea della fortuna, Tyche. La Dea Fortuna amava giocare con la buona sorte e con il disastro e concedeva o ritirava il suo favore al minimo capriccio. Quando il suo amante dell'epoca, Lathander, diede inizio a uno scontro tra gli dèi, Tyche fece dono della sfortuna al Signore del Mattino con un bacio e se ne andò a esplorare il mondo. Nel corso dei suoi viaggi, la Dea Fortuna si imbatté in un bocciolo di rosa di ineguagliata bellezza. Estasiata da quella vista, Tyche allungò la mano per raccogliere quel meraviglioso dono, presumendo si trattasse di un'offerta di pace di Lathander, desideroso di riconquistare la sua benevolenza. Con suo grande stupore, la Dea Fortuna non riuscì a strappare la rosa dal suo cespuglio, per quanto si sforzasse. Infuriata, maledisse la rosa con la malasorte e lo stelo del fiore si spezzò tra le sue mani. Tyche si infilò la rosa tra i capelli e riprese il viaggio. Non poteva sapere che la rosa era una manifestazione di Moander, il dio della corruzione e della putrefazione. La rosa recisa si insinuò all'interno dell'orecchio di Tyche e iniziò a corromperla lentamente dall'interno. Quando Tyche fece ritorno a casa, si imbatté nella sua cara amica, la dea Selùne, che la aspettava per parlarle. Ad attenderla c'erano anche Lathander, che desiderava riconquistare il suo amore, e Azuth, giunto per mediare la disputa tra i due. Selùne pianse calde lacrime quando vide che la corruzione stava distruggendo la sua amica dall'interno e, prima che Tyche potesse capire le sue intenzioni, scagliò sull'amica un dardo di luce purificatrice. Il cuore marcio di Tyche si spaccò in due e da esso uscì una versione più piccola e più luminosa della dea della fortuna: la dea della luna aveva salvato quello che di buono e di puro era rimasto della sua amica. Tuttavia, dopo questa prima figura, dal guscio marcescente uscì un'altra forma dall'aspetto ammaliante, ma pervasa da oscura malizia e da una volontà maligna e capricciosa. Una volta uscite, le due forme presero immediatamente a odiarsi e ad accapigliarsi, e fu possibile separarle soltanto grazie agli sforzi congiunti di tutti e tre i visitatori. Si dice che Tymora, la Figlia dalla Bionda Chioma di Tyche, incarni tutta la grazia e la benevolenza di sua madre, mentre Beshaba, la Figlia Astiosa di Tyche, abbia ereditato solo il suo aspetto. Fin dalla loro nascita, gli aspetti gemelli di Tyche (Tymora, la Dea Fortuna, e Beshaba, la Vergine della Sfortuna) si sono sempre date battaglia, competendo sia nelle questioni di grande importanza, come il fato di una nazione, sia in quelle insignificanti, come un lancio di testa o croce.
Tyr[]

Fauci Cupe, il Dio Ferito, il Mancino Tyr Fauci Cupe, Tyr il Mancino, Tyr il Ferito, il Dio Mutilato, il Cieco, Tyr il Cieco, il Signore della Giustizié}!. tutti questi appellativi rivelano qualcosa sulla naturq del dio Faerùniano della giustizia. Tyr ha l'aspetto di un nobile guerriero privo della mano destra, che perse a causa di Kezef, il Segugio del Caos, in un atto di coraggio e abnegazione, e con gli occhi coperti da una benda, a rappresentare la sua cecità, riportata a seguito di una ferita inferta da Ao quando Tyr mise in discussione la giustizia delle azioni del Dio Supremo. I seguaci di Tyr servono la causa della giustizia, che si tratti di raddrizzare un torto o di impartire una meritata vendetta. Questa devozione non è tanto legata ai concetti di uguaglianza e correttezza, quanto alla necessità di scoprire la verità e punire il colpevole. Chi predilige Tyr tende a dimostrarsi rigido nelle questioni di teologia e di legge e a vedere il mondo in termini di bianco e nero. Il credo di legalità e onestà di Tyr è molto esigente e i suoi sacerdoti rammentano spesso ai fedeli di non disprezzare chi non riesce a vivere rispettandolo: del resto, non sarebbe una vocazione onorevole se la forza di volontà di aderirvi fosse alla portata di tutti. Molti ordini di cavalleria sono devoti a Tyr, inclusi i Cavalieri del Sacro Giudizio e i Cavalieri della Spada Misericordiosa. Tali cavalieri, come anche i giudici, i sacerdoti, i chierici e i paladini che venerano Tyr, a volte portano strisce di velo trasparente davanti agli occhi per ricordare agli altri che la giustizia è cieca.
Umberlee[]

La Regina delle Sgualdrine, la Regina delle Profondità, la Madre delle Onde Nessuna comunità che si affacci sul mare può ignorare l'influenza di Umberlee, la furiosa dea la cui natura tempestosa rispecchia ed è rispecchiata dalle acque dell'oceano. Tali comunità non mancano di osservare festività per propiziarsi la Madre delle Onde e ottenere i suoi favori. Come ogni grande regina, sebbene sia di temperamento volubile, sa dimostrarsi generosa con chi le rende onore nel modo più appropriato. Viene venerata più per timore che per devozione: gli equipaggi delle navi le offrono gemme gettandole fuori bordo per placare le acque agitate da una tempesta. Come il suo soprannome più popolare suggerisce, è considerata capricciosa, crudele e priva di qualsiasi principio etico; il mare è un luogo selvaggio e coloro che lo attraversano faranno bene ad assicurarsi di poter pagare il prezzo della loro sfida al suo dominio. Il clericato organizzato di Umberlee è pressoché inesistente: i suoi sacerdoti vagano da una città costiera all'altra, annunciando sventure ed esigendo posti gratuiti sulle navi in partenza, in cambio del favore della dea. Spesso indossano i colori delle onde e delle tempeste e si decorano di oggetti che ricordano agli altri la natura pericolosa del mare: una collana di denti di squalo, alghe marine avvolte attorno a un osso umano e così via. La mano preservata di un individuo annegato è ritenuta un oggetto particolarmente sacro e alcuni dei suoi pochi chierici usano un oggetto del genere come simbolo sacro. Umberlee vanta numerosi santuari nelle città costiere, dove i marinai lasciano spesso fiori o dolcetti nella speranza di essere risparmiati dalla sua collera nel prossimo viaggio. Sia Waterdeep che Baldur's Gate ospitano un tempio vero e proprio dedicato ad Umberlee e curato per buona parte dalle vedove dei marinai scomparsi in mare.
Waukeen[]

Nostra Signora dell'Oro, la Vergine della Moneta, l'Amica dei Mercanti Waukeen è la dea della ricchezza e del commercio, legale o illegale che sia. I suoi veneratori più convinti includono i negozianti, i membri delle compagnie commerciali, i ricchi mercanti, le guide carovaniere, i venditori ambulanti, i cambiavalute e i contrabbandieri. Waukeen è interessata a tutto ciò che fa crescere il commercio e circolare il denaro, che si tratti di nuove vie carovaniere, nuove invenzioni o il capriccio di una moda che cambia. Chi sceglie Waukeen come patrona può facilmente essere percepito come avido, ma si dice che la Vergine della Moneta non veda di buon occhio gli avari e che sorrida invece agli industriosi e ai generosi, quindi i sacerdoti che sfoggiano il suo simbolo sacro sono bene accetti nella maggior parte delle città e dei paesi. Un tempio di Waukeen è simile alla sede di una gilda e spesso viene usato come luogo di incontro dai vari consorzi commerciali. Chi rispetta l'ethos di Waukeen cerca di creare più opportunità per tutti e considera la competizione in ricchezza come uno dei mezzi principali di far progredire la società. Quindi i fedeli della Nostra Signora dell'Oro spesso si ritrovano ai ferri corti con le gilde commerciali e le altre organizzazioni che cercano di favorire un monopolio. Tra coloro che cercano il favore di Waukeen, è consuetudine mettere da parte una donazione del dieci per cento dei profitti ottenuti; tuttavia, questo denaro non viene donato a un tempio, bensì usato per aiutare un'attività in difficoltà, finanziare una nuova impresa o, in mancanza di alternative, in piaceri frivoli.
Le Divinità del Mulhorand[]
I popoli di Faerûn considerano il Mulhorand uno degli Antichi Imperi, ma molti non sanno che in realtà il Mulhorand è il più antico impero umano ancora esistente nel continente. li pantheon del Mulhorand, composto dagli dèi-sovrani o faraoni, risale a un'epoca ancora più remota. Stando ai semidei che regnano sul Mulhorand, gli antenati del popolo Mulhorandi furono condotti qui da un altro mondo e resi schiavi dagli lmaskari in un antico impero nel cuore di quello che oggi è Raurin, il Deserto di Polvere. Quando gli dèi di questi antenati udirono le suppliche dei loro lontani fedeli, salirono a bordo di una grande arca celestiale guidata dall'entità nota come Ptah. Una volta giunti in questo mondo, due divinità, Re ed Enlil, iniziarono a infondere potenza negli schiavi e a fomentare la ribellione. La rivolta ebbe successo, ma Re ed Enlil non riuscirono a evitare di scontrarsi. Ognuno di loro fondò una dinastia di mortali divini separata, Re nel Mulhorand ed Enlil (il padre di Gilgeam) nell'Unther. Re e le sue divinità correlate regnarono sul Mulhorand per migliaia di anni attraverso varie incarnazioni mortali. Ma il tempo lasciò il segno e l'attenzione che le divinità del Mulhorand dedicavano ai loro seguaci si attenuò e si affievolì. Ogni nuova incarnazione di Iside, Osiride e Toth era un po' più umana e un po' meno divina. Quando i potenti incantatori lmaskari fecero ritorno poco più di un secolo fa, intenzionati a vendicarsi, strapparono lo scettro del comando a una mano talmente debole che a malapena oppose resistenza. Anche se i conquistatori del Mulhorand dichiararono la schiavitù illegale nell'area che ora chiamavano Alto lmaskar, il popolo Mulhorandi riconobbe il giogo che era costretto a portare. Gli lmaskari erano la nuova venuta dei vecchi schiavisti, raffigurata nei bassorilievi delle tombe dei faraoni. Molti pregarono gli dèi scomparsi affinché tornassero a liberare di nuovo il popolo dalla tirannia degli lmaskari e, durante la Separazione, fu proprio questo ciò che accadde. Coloro che erano definiti Eletti nelle altre terre furono accolti nel Mulhorand come divinità viventi, giunte a guidare i Mulhorandi in una nuova sommossa. Oggi il Mulhorand è governato da un gruppo di semidei che si fanno chiamare Re, Anhur, Horus, Iside, Nefti, Set e Toth. Assumono forme diverse, a volte umane e a volte tiefling o aasimar, ma tutti parlano e si comportano come se fossero gli dèi delle leggende tornati in vita, come pare che siano veramente. Questa famiglia di dèi è segnata dalle cicatrici di tutti gli amori, le rivalità e le guerre del passato che li hanno coinvolti, ma per ora hanno messo da parte le divergenze per il bene del Mulhorand e del suo popolo, che li ama proprio per questo.
Bibliografia[]
- Steve Kenson. Guida degli Avventurieri alla Costa della Spada. Wizards of the Coast (2015).