Il Giuramento del dono vincola il paladino a perseguire il bene nella sua massima espressione e diffusione, sostengono la virtù del dono come via per la riconciliazione nelle dispute. Chiamati cavalieri o protettori gentili, mettono in primo luogo la salvaguardia del l'incolumità e della sicurezza dei più piccoli.
Dettami del dono[]
I principi fondamentali di chi formula tale giuramento sono pochi e semplici.
Generosità. Il primo precetto, nonché il più importante. Il dono e la carità sono il mezzo attraverso cui il bene si diffonde.
Compassione. Aiuta gli altri, proteggi di deboli e punisci chi li minaccia. Mostra pietà per i tuoi nemici e che siano resi consapevoli del loro errore, il dono di una seconda occasione è ciò che può fare la differenza tra un recidivo e un nuovo uomo giusto.
Privazione. Il dono è privazione di sé stessi o di una parte per il prossimo, può essere faticoso, difficile e richiede sicuramente sacrifici. L'uomo caritatevole è premiato dagli Déi.
Onore e Dovere. Responsabilità delle proprie azioni e delle conseguenze, coraggio di combattere per la propria causa, rispetto di chi esercita il proprio potere e ruolo con consapevolezza, benevolenza e giustizia.
Incantesimi del giuramento[]
Il paladino ottiene i seguenti incantesimi ai livelli da paladino indicati.
Incantesimi del Giuramento[]
Livello del Paladino | Incantesimi |
---|---|
3° | Scudo, Parola guaritrice |
5° | Caratteristica potenziata, protezione dai veleni |
9° | Faro di speranza, parola Guariticr di massa |
13° | Guardiano della fede, Libertà di movimento |
17° | Colpo infuocato, Santificare |
Incanalare divinità[]
Quando il paladino acquisisce questo giuramento al 3° livello, ottiene le seguenti due opzioni di Incanalare Divinità.
Arma Consacrata. Con un'azione, il paladino può utilizzare Incanalare Divinità per infondere un flusso di energia positiva in un'arma da lui impugnata. Per 1 minuto il paladino aggiunge il suo modificatore di Carisma ai tiri per colpire effettuati con quell'arma (fino a un bonus minimo dì + 1). L'arma emette inoltre luce intensa entro un raggio di 6 metri e luce fioca per ulteriori 6 metri. Se l'arma non è già magica, diventa magica per questa durata. Il paladino può porre termine a questo effetto nel suo turno come parte di qualsiasi altra azione. Se non impugna o non trasporta più questa arma, o se cade privo di sensi, questo effetto termina.
Dono Divino Con una reazione, il paladino può lanciare un incantesimo (anche con raggio d'azione personale) su un alleato entro 9m. L'incantesimo deve avere tempo di lancio di una reazione, un'azione bonus o un'azione.
Dono e Privazione[]
A partire dal 7° livello, il paladino può, con un'azione bonus, donare la sua aura ad un alleato entro i 9m. All'interno dell'aura donata vi si trova un nemico, questo può subire la punizione divina (anche migliorata) da armi a distanza. Se il paladino si trova all'interno dell'aura donata subisce normalmente suo effetto. Quando il paladino ottiene una nuova aura può donarla. Ogni alleato può ricevere al massimo un solo tipo di aura. Il dono dell'aura dura 1 ora o finché l'alleato è cosciente o non decide di restituirla con un'azione bonus.
Dono della salute[]
A partire dal 15° livello, quando il paladino lancia (non su se stesso) o è bersaglio incantesimi che farebbero recuperare punti ferita, l'ammontare di tali punti ferita aumenta di un valore pari al modificatore carisma del paladino.
Dono finale[]
Al 20° livello, con un'azione, il paladino può attivare una terza aura che si espande dal paladino e da tutte le creature a cui è stata donata un'aura dello stesso. La nuova aura dura 1 minuto e ha raggio 3m. Tutti i nemici entro tale aura subiscono svantaggio ai tiri salvezza contro incantesimi e capacità di chi possiede l'aura e 10 danni radiosi ogni volte che vengono colpiti con un'arma da chi possiede l'aura. Il paladino ottiene inoltre:
- Dispone di vantaggio ai tiri salvezza su Saggezza contro incantesimi lanciati da nemici
- Dispone di resistenza a danni necrotici e non magici.
Una volta utilizzato questo privilegio, il paladino non può più utilizzarlo finché non completa un riposo lungo.