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Olman

Rappresentazione degli Olman dell'Hepmonaland da ''The Scarlet Brotherhood".

Il termine Olman è generalmente utilizzato per riferirsi al popolo Olman, una etnia umana che popola le Flanaess, alla loro cultura e alla loro lingua.

Il Calendario tradizionale di questo popolo è il Lunare Olman.

Storia[]

I racconti e le leggende dicono che gli Dei degli Olman hanno scoperto Oerth e il popolo degli Olman circa nel -2400 AC. In quel periodo gli Olman abitavano ancora nell'Hepmonaland. La civiltà Olman fiorì molto tra il -1900 e il -1500 AC, e impararono a lavorare il bronzo e la pietra, e eressero grandi città nell'Hepmonaland settentrionale. Circa cinquecento anni dopo, il popolo Olman iniziò a combattere con il popolo Touv che occupava le giungle settentrionali dell'Hepmonaland.

Circa nel -1100 AC, accadde un grande disastro nelle città stato di Alocotla e Xapatlapo. I Grandi Sacerdoti di quelle città fecero un patto con il dio Tlaloc, e portarono alla genesi degli yuan-ti.

Fu solamente intorno al -1000 AC che il popolo Olman iniziò a migrare dall'Hepmonaland verso la Giugla Amedio. Lì costruirono una parte del loro impero che sarebbe durato più a lungo di quello nella loro terra natale. Nel -805 AC, gli Olman della Giungla Amedio dichiararono che la loro era la vera nazione Olman, e questa dichiarazione segna l'inizio del loro calendario, il Lunare Olman (1 LO). Purtroppo però, solamente cinque anni dopo, tutte le sette città stato della Giungla Amedio dichirarono la loro indipendenza, sebbene riconoscessero l'appartenenza ad un unico impero.

Nel -490 AC, l'Imperatore Tloqasikukuatl di Chetanicatla, venne ucciso da dei sacerdoti di Camazotz. Intorno al -425 AC, iniziò una guerra civile. La città stato di Tamoachan venne distrutta in solo giorno grazie alla magia.

Insediamenti[]

I moderni Olman abitano nella città stato di Xamaclan (ultima grande città del defunto Impero Olman), nella Giungla Amedio e sono diffusi in tribù isolate in tutta la giungla. Altri gruppi e comunità più piccole esistono altrove, ad esempio nell'Isola del Terrore, molto a sud del Mare Azzurro.

Descrizione fisica[]

Gli Olman solitamente hanno la carnagione rosso-marrone o marrone scura. I loro capelli sono sempre neri e lisci. Gli occhi degli Olman sono sempre scuri, e vanno dal marrone scuro al nero.

Cultura[]

Al culmine della loro civiltà, gli olman costruirono grandi templi e santuari nelle profondità delle giugle delle Flanaess meridionali. Essi esplorarono anche gli oceani meridionali, forse anche in misura maggiore rispetto ai moderni esploratori del Grande Regno, di Greyhawk e di Keoland. Gli Olman si dice abbiano anche inventato la cerbottana, probabilmente intorno al settimo secolo prima dell'Anno Comune.

I nativi Olman parlano un linguaggio indigeno semplicemente conosciuto dai saggi come Olman.

Rapporti con le culture terrestri[]

Gli Olman e la loro cultura sono basati sulle culture indigene dell'America Centrale e Meridionale come quella degli Aztechi, Olmec, Maya e Toltec.

Religione[]

Gli Olman venerano molte e diverse divinità. Originariamente queste divinità venivano venerate da un altro popolo su un altro piano materiale parallelo, ma migliaia di anni fa queste divinità scoprirono Oerth e il primitivo popolo Olman che iniziò a venerarle. Le seguenti divinità sono le più comuni del pantheon Olman:

I templi degli Olman sono solitamente delle piramidi a gradoni, le cui entrate corrispondono ai quattro punti cardinali. I rituali per le divinità Olman sono solitamente effettuati ogni venti giorni e corrispondono ai diversi "segni" del loro calendario divinatorio, dove ogni segno è governato da una diversa divinità. I sacrifici possono assumere diverse forme in base alla divinità verso il quale è offerto. I rituali vengono effettuati in pubblico e tenuti nel tempo del dio di riferimento.

Si nota che gli Olman hanno venerano esseri non divini come Xilonen e Xuxeteanlahucuxolazapaminaco come fossero vere divinità.

Bibliografia[]

  • Steven Conforti, ed. Living Greyhawk Official Listing of Deities for Use in the Campaign, version 2.0. Renton, WA: Wizards of the Coast, 2005. Disponinile online:[1]
  • Gary Holian. "Exploring the Isle of Dread." Dungeon Magazine #114. Bellevue, WA: Paizo Publishing, 2004.
  • Gary Holian, Erik Mona, Sean K. Reynolds e Frederick Weining. Living Greyhawk Gazetteer. Renton, WA: Wizards of the Coast, 2000.
  • Harold Johnson e Jeff R. Leason. The Hidden Shrine of Tamoachan. Lake Geneva, WI: TSR, 1980.
  • Roger E. Moore. "Green Nightmare: The Amedio Jungle, Part I." Oerth Journal #4. Council of Greyhawk, 1996. Disponibile online:[2]
  • Sean K. Reynolds. The Scarlet Brotherhood. Renton, WA: Wizards of the Coast, 1999.
  • Carl Sargent. From the Ashes. Lake Geneva, WI: TSR, 1992.
  • David Schwartz. "Aztec Mythos IV." Dragon Magazine #358. Bellevue, WA: Paizo Publishing, 2007.
  • James M. Ward e Troy Denning. Legends & Lore. Lake Geneva, WI: TSR, 1990.
  • James M. Ward e Robert J. Kuntz. Deities & Demigods. Lake Geneva, WI: TSR, 1980.
  • Steven B. Wilson. "Greychrondex." Disponibile online: [3]
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