All'interno dello stregone è stato sigillato un Jinn, ovvero un demone minore. Questi demoni, seppur deboli, se uccisi tornano al mondo. Per neutralizzarli vengono utilizzati recipienti o talismani resi benedetti da potenti Chierici. Un'alternativa è quella di sigillarli all'interno di neonati, i quali fungono da prigioni viventi per i Jinn.
Tajâlli[]
Dal 1° Livello lo Stregone attinge all'energia del Jinn per potenziare i suoi Incantesimi, ma il demone esige un dazio. Con un’Azione Bonus può spendere almeno un Punto Stregoneria. Il prossimo Incantesimo che lancia infligge al bersaglio 1d6 danni aggiuntivi per Punto Stregoneria speso o cura il bersaglio di 1d6 per Punto stregoneria speso. Lo Stregone riceve 1d4 danni Necrotici per Punto Stregoneria speso in questo modo.
Nasîhat[]
Dal 6° Livello lo Stregone si appella al Jinn per proteggersi. Quando riceve danni che non siano Perforanti, Taglienti o Contundenti, può, con una Reazione, dimezzare i danni appena presi e ottenere Resistenza a quel tipo di danno fino alla fine del turno. Può usare questo privilegio un numero di volte pari al suo modificatore di Carisma per riposo lungo. Dal 10° livello, se ha già Resistenza ad un tipo di danno, può usare questo privilegio per ottenere temporaneamente Immunità ad esso.
Wiazh[]
Dal 14° Livello la connessione con il Jinn diventa portentosa. Lo Stregone diventa immune alle condizioni Spaventato, Affascinato e Posseduto.
Dajjâl[]
Dal 18° Livello, con un'Azione, lo Stregone è in grado di entrare in uno stato in cui è tutt'uno col Jinn. I suoi tratti fisici come colore degli occhi, dei capelli, della pelle si modificano per assomigliare a quelli del Jinn. Lo Stregone ottiene i seguenti benefici:
- Velocità di volo pari alla sua velocità di movimento
- Resistenza a tutti i danni
- Vantaggio ai tiri per colpire quando lancia un Trucchetto.
Lo Stregone rimane in questo stato per un minuto o finché usa un'Azione per uscirne. Lo Stregone può usare questo Privilegio una volta per riposo lungo.